Rassegna storica del Risorgimento
AZEGLIO, MASSIMO TAPARELLI D'
anno
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1947
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pagina
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183
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Come sono nati I miei ricordi
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Non tutto di sua mano, ma, in ogni caso, da lui rivisto e approvato, apparve nel 1858 negli Archives generale* del Tisseran un articolo biografico, che fu motivo di un intervento dei nipoti Emanuele e Villa-marina e del pagamento di 100 franchi al direttore della pubblicazione. *> Somma per quei tempi veramente ragguardevole, se l'Azeglio poteva scrivere scherzosamente ammirato al Galeotti che Leonetto Cipriaai da Trombetta quando il conto a pranzo arriva ai cinque fianchi, non cambia colore come me.,.;2'
Ormai l'intenzione di stendere, una volta o l'altra, una narrazione diffusa almeno della prima parte della sua vita vien prendendo corpo nell'Azeglio, che, al tempo del Cronista, doveva aver messo insieme abbozzi più o meno ricchi di episodi particolari, in vista di un allargamento di quello che col De Rubris chiameremo protoschema. E, se non andiamo troppo errati, direttamente dipendenti da quegli abbozzi sono gli otto frammenti autobiografici inseriti dal Camerini nella biografia del 1861, nella quale, come ha sostenuto il De Rubris, in molte pagine si notano sicuri casi di adattamento di un preesistente racconto in prima persona alla nuova narrazione. Per il De Rubris quei frammenti sono da mettere in relazione con la richiesta al Torelli del 21 giugno 1861, di cui ora si dirà. Per noi, invece, tale stesura è indipendente dalla richiesta e piuttosto da riportarsi ad un primo vero e proprio tentativo di trasformare il cenno del 1850 in una più larga autobiografia, per il momento ancora senza il fine eticopolitico dei futuri Ricordi, dei quali costituisce in certo modo la concreta e più significativa delineazione.3) Fra le prime cose di cui mi ricordo è l'essermi trovato nudo sulle ginocchia di mia madre nello studio del pittor Fabre a Firenze, che mi ritraeva pel bambino d'una Sacra Famiglia. Io non volevo star fermo, e Alfieri vestito di nero, lungo e magro ancora lo vedo mi faceva la voce grossa onde stessi cheto. Così il protoschema, e il Camerini, evidentemente riassumendo da un autografo; L'Azeglio, fanciullo di tre o quattro anni, vide quella lunga figura, nerovestita, in Firenze, e precisamente
J) Al nipote Emanuele, 1 ottobre 1858, BIANCHI, Lettere, cit,, pp. 291-292; a Salvatore Pes di Villamarraa, 6 novembre, BOLLEA, Una silloge, cit., p. 130. La biografia è in Archives generale* des hommes du jour, voi. 32, Parigi, 1885, pp. 159-164, a firma Gli. Laurent.
2) 1 novembre 1855, DB RUBXUS, Carteggio politico, eie., p. 97.
3) ]2. CAMERINI, Massimo d'Azeglio, Torino 1861 (nella raccolta / contempo' ranci italiani. Galleria nazionale del secolo XIX, n. 16), poi ristampato nei Nuovi profili letterari (1875) e come introduzione a un'edizione popolare dell'Icore Fieramosca (Milano, 1915): ved. DB Humus, Genesi e formazione, cit,, p. 406. Il DE DONATO GIANNINI, op. cit,, ha copiato ad litoram i brani dal Camerini