Rassegna storica del Risorgimento

AZEGLIO, MASSIMO TAPARELLI D'
anno <1947>   pagina <187>
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Come sono nati 1 miei ricordi 187
galleria di esempi.1) La scoperta del padre attraverso le pagine commoventi della marchesa Cristina fu, a nostro credere, decisiva, anche perchè l'Aze­glio sentì, a tanti anni di distanza, di dovere una qualche riparazione al­l'autore dei suoi giorni. E evidente, infatti, a chi legga i Miei ricordi che il ritratto di Cesare d'Azeglio ci è offerto con i colori con i quali gli si presen­tava alla memoria al tempo dell'autobiografìa, non con quelli che i fee* quenti attriti della sua giovinezza e l'insanabile dissenso ideale gli avreb­bero fatto apparire più acconci quarant'anni prima. A papà voglio bene, ma ci ha guariti dalla tenerezza sensibile col modo di trattarci da ragazzi; almeno, bene o male che faccia, io la sento cosi, confessava al fratello Roberto in una lettera da Roma del 26 aprile 1824. 2) Solo la ricordata biografìa materna, nella quale l'Omodeo acutamente riconosceva l'eco di scritti e biografìe religiose francesi del secolo XVII, e la lettera della madre alla nuora Costanza, del 27 gennaio 1819, indussero il figlio ad un più. se­reno giudizio sul proprio padre ed alla trasformazione della sua figura.3) Fra i miei rammarichi più acuti dirà, infatti, nei Miei ricordi vi è quello d'averlo conosciuto e apprezzato quanto lo meritava, soltanto ora, quando non è più di questo mondo. Confessione preziosa, della quale è bene non dimenticarsi per intendere pienamente quelli che erano stati nella realtà i rapporti tra quel padre e quel figlio.
Quanto avesse a soffrire la madre, dolce eppur forte figura muliebre, di quel contendere continuo tra Cesare e Massimo e Roberto, ci dicono la lettera del 1819 e qualche accenno in quelle di lei a padre Luigi, cosi accuratamente raccolte dal Pizzi. Ma troppo a lungo era durato il severo governo di casa perchè l'accordo potesse rifarsi tra il promotore e il collaboratore de UApe (Firenze, 1800-1806), cosi angosciato un tem­po all'idea di non poter riportare l'amico Alfieri sulla via della religione, e i suoi figlioli. Ogni suo tentativo con Massimo riusciva vano, tanto che vedendo la freddezza del figlio, alla madre veniva- veramente saetta. Perchè, se pel passato vi fu forse troppo rigore, e perciò si potesse dubitare che la severità fosse cagione di questi urti, ora ti posso
n E. D'AZEGLIO, Une famillc piémontaise au moment de s'éteindre, Torino, 1884, p. 73; DE RUBBIS, Genesi cit., pp. 408-4X0. Ved. anche A. OMODEO, Aspetti del cattolicesimo della Restaurazione, Torino, 1946, pp. 181-208, dove è ristam­pata la biografìa scritta dalla marchesa Cristina, a torto ritenuta inedita tranne alcuni frammenti. Era stata già pubblicata da G. TONONI, Il marchese Cesare d'Azeglio, in Rassegna Nazionale, a. VI (1884), pp, 685-712.
-) EMANO, Lettere, eU., p. 11.
3) La lettera è in A. COLOMBO, Carteggi cit., voi. I, pp, XX-XXII, con la data A[prile] 27, 1819 (l'Omodeo la ristampa nel lavoro ora cit., e dice l'indica­zione di data, 27-1819, forse incompleta ). Noi preforiamo leggere A' 27 [gennaio] 1819.