Rassegna storica del Risorgimento

ROMA ; MASSARI GIUSEPPE ; MUSEI
anno <1947>   pagina <197>
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MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
I FONDI ARCHIVISTICI : DEL MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO
XVIII - LE CARTE MASSARI
Il Museo Centrale del Risorgimento è entrato finalmente in possesso delle carte Massari, legato degli eredi del patriota barese disperso da una serie di contrattempi. Quando, infatti, Giovanni Beltrani ebbe la prima idea di occuparsi di Giuseppe Massari, si rivolse a Carlo Massari, per ottenere il permesso di studiare l'archivio. In data 20 dicembre 1887, questi gli rispondeva che esso era presso Emilio Visconti Venosta. Fu Silvio Spaventa che mise in relazione lo studioso con il Visconti Venosta e quest'ultimo consegnò al Beltrani i quaderni del Diario e una parte del carteggio. Sa questi documenti fu possibile al Beltrani curare l'edizione del Diario *) e al Cotugno scrivere il suo volume biografico. 2) Le carte rimasero in Casa Beltrani dal 1887 al 1933, perchè le reiterate richieste del Gomitato Nazio­nale per la Storia del Risorgimento, gli interventi delle autorità statali ed archi­vistiche, motivate dal legato del 1916, degli eredi in tutto questo periodo non riuscivano ad approdare a risultali positivi. Quando il Museo entrò finalmente in possesso delle carte ci si accorse che erano ben poca cosa, probabilmente neppure tutte quelle originariamente consegnate al Beltrani. Ed infatti un manipolo di lettere pervenute al Museo, attraverso il Capo del Governo, dalla Biblioteca Sagarrica Visconti di Bari, erano state certo in casa Beltrani perchè, per esempio, in una lettera del primo gruppo, Lacaita dice di accluderne una di William Reeve, che si trova nel secondo. Nel 1931 il marchese Visconti Venosta, aveva depositato presso l'Archivio del Ministero degli Esteri la parte di carte Massari ancora in suo possesso. Subito il Comitato Nazionale pregò che gli fosse assegnata, per dar modo di riunire le sparse membra di questo archivio, ma non ottenne che questo suo legittimo desiderio fosse esaudito. Esse passarono tra le carte del consulente storico di quell'archivio, senatore Salata, e solo quest'anno la Commissione nominata per l'esame di quello che si chiamò Fondo Salata decise di passare le carte del Massari al nostro Museo.
Ora si può finalmente parlare di un Archivio Massari, anche so lo si deve ritenere non completo, perchè le lettere del Gioberti, salvo poche, di cui parle­remo, sono a Torino; mancano tutte le lettere del Cavour, del Berchet, di Gia­cinto di Collegno, parecchie di Costanza Arconati e di Margherita di Collegno, per non citare che alcuni dei corrispondenti più notevoli.
L'Archìvio (ordinato nelle buste 383; 809-820) si presenta molto interessante anche perchè ci pare che il Massari si sia preoccupato di distruggere le carte di
' l) G. MASSARI, Diario 1858-60 sulVaxiona politica di Cavour, con prefazióne di Giovanni Beltrani; Bologna, Cappelli, 1931.
s) R. COTOGNO, La vita e i tempi di Giuseppe Massari (con documenti inediti)'. Troni, Vecchi* 1931. Vedi anche un susseguente articolo dello stesso autore Nate­teli* al mio libro Giuseppe Massari e i suoi tempi, in Japigia, 1937.