Rassegna storica del Risorgimento
ROMA ; MASSARI GIUSEPPE ; MUSEI
anno
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1947
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Emilia Morelli
scarso valore, che risultano conservate solo per l*ttItim<anno, il 1882. La vita politica e salottiera che condusse il deputato barese, le amicizie che l'esilio parigino, prima, il contatto quotidiano con le alte sfere piemontesi, poi, gli procurarono e che egli coltivò con amore,. Io misero in corrispondenza con quasi tutti gli uomini eminenti di parte moderata italiana, e con i diplomatici che si susseguirono a Torino, a Firenze, a Roma, nelle Legazioni accreditate presso la Corte italiana. La sua posizione ufficiosa presso il Cavour e, se pure meno solida, presso i suoi successori, lo facevano spesso tramite di richieste o di informazioni. La sua stessa attività giornalistica, specialmente per il periodo in cui diresse la Gaz-setta Piemontese, lo portava ad essere il destinatario di chi voleva, da altre parti d'Italia, si sapessero o si pubblicassero a Torino particolari notizie. Molti poi scrivevano a lui invece che al Cavour, ed egli passava le lettere al Conte, come fanno fede le buste di restituzione di mano del Presidente del Consiglio.
Gli Arconati, con cui visse in stretta dimestichezza in esilio, gli procurarono amicizie nel loro ambiente familiare e in quello lombardo, che sono documentate in questo carteggio. Non sono certo conservate tutte le lettere di Costanza Arco-nati (33 dal 1842 al 1857), se le poniamo in raffronto con quelle del Massari a lei, *J né quelle del marito suo Giuseppe (24 dal 1856 al 1876). Della loro famiglia ecco apparire fra i corrispondenti del Massari Margherita di Collegno (vi sono solo 4 lettere del 1843-1844, mentre se ne conservano 16 del Massari a lei, scritte tra il 1856 e il 1865), Costanza Cagnola Trotti (16 dal 1864 al 1869) e Carlo Gagnola (11 dal 1859 al 1881), Carolina Litta Trotti (una sola lettera del 1844 sulle pratiche per ottenere al Massari il permesso di entrata nel Lombardo -Veneto), Giulio Litta (36 dal 1855 al 1877, fra le quali segnaliamo quelle scritte dal teatro di operazioni in Crimea) e, specialmente, Lodovico Trotti (65 dal 1857 al 1882), che è informatore sagace da Milano soprattutto per il periodo 185859, fino alla sua fuga per evitare l'arresto dopo la dimostrazione ai funerali di Dandolo. Dalia capitale lombarda le notizie giungevano, ricchissime, anche da Cesare Giuli ni (67 lettere dal 1841 al 1860). Fra gli altri Lombardi amici del Massari, ricordiamo Francesco (1856-1878) e Achille (1880-1881) Arese, Gabrio Casati (1856-1869), Emilio Dandolo (1856-1858), Gaetano Castillia (1852-1859), Stefano Jacini (1865-1878), Achille Mauri (1857-1881), Federico Confalonieri (1841-1845), Luigi Torelli (1856-1882), Elisa Alemagna (1858-1869). Della sfortunata passione del Massari, la principessa di Bclgiojoso, restano solo otto lettere scritte fra il 1843 e il 1845.2) Nulla invece di Giacinto di Collegno, mentre ve ne è una del Massari a lui, che dà il resoconto della seduta parlamentare del 7 maggio 1856. Va posto, 'senz'altro, in primo piano Emilio Visconti Venosta, con le 32 lettere dal 1859 al 1882; assai interessanti quelle del 1859 da Modena e quelle dell'ultimo periodo per Je discussioni che vi si fanno sulla questione romana e sulla legge delle guarentigie.
,!") Vedi ELENA BAI.MAS. II decennio 1843-1853 attraverso le lettere inedite di Giuseppe Massari alla Marchesa Costanza Arconati Visconti Bracciano, Straniali, 1911; G. MASSAm, Lettere alla marchesa Costanza Arconati dal 19 maggio 1843 al 2 giugno 1853, non pref. di G. Bcltrami; Bari, Accolli, 1921.
2J Aldobrandino Malvezzi, nel terzo volume della sua biografia della Bclgiojoso (Milano, 1937), ne pubblica altre dell'Archivio Visconti Venosta,