Rassegna storica del Risorgimento
ROMA ; MASSARI GIUSEPPE ; MUSEI
anno
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1947
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pagina
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203
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I fondi archivistici del Museo Centrale del Risorgimento 203
Menabrea, Filippo Oldoini, Guatavo Roiset, Edoardo Piper, Salvatore Piaseli, Agostino Pctitti, Gioacchino Pepoli, Rogìer, Michelangelo Tonello, Alexandre Edmond TaHcyrand, H. Solvyns (che riferisce giudizi di Leopoldo del Belgio) Federico Sclopia, Carlo Alberto di Rohilant, Genova di Revel, Paolo Onorato Vigli ani.
Altre raccolte di lettere non hanno uno speciale carattere, ma giova citarle per completare il quadro del circolo di amicizie del Massari. Ricordiamo perciò: Carlo Bon Compagni (1858-1879), Alberto Blanc (1859-1873), Ettore Bertolé Viale (1872-1878), Domenico Berti (1866-1878), Agostino Bertani (1871), Guglielmo Libri (1842-1861), l) Giacomo Medici (1873-1876), Andriana Marcello (1871-1881), Antonio Mordini (1872-1875), Antonio Rosmini (1850-1855), Quin-tino Sella (1865-1876), Federico Seismit Doda (che si rivolge al Massari nel 1867 perchè interceda presso il ministro di Francia Malaret per Giovanni Cairoti prigioniero a Roma), Cesare Ricotti (1874-1880), Giacomo Zanella (1870-1881), Giuseppe Zanardelli (1866-1882). L'affetto che circondava il Massari è documentato anche dall'eco che'ebbe l'attentato alla sua vita nel 1874.
Cimelio preziosissimo di onesto archivio restano poi gli otto quaderni del Diario, pubblicati dal Beltrani, è vero, ma in una edizione assai scorretta. Basta fare un raffronto con l'originale per accorgersi degli sbagli innumerevoli di trascrizione che mutano, spesso, il significato del testo. Perchè non ci troviamo di fronte solamente a volute soppressioni di frasi o ad aggiustamenti di siile, ma a veri e propri errori. Alcuni esempi per i primi giorni del 1859. Se è facile correggere il G. Dandolo di pag. 144, riga 20 in E. Dandolo, se il piemontese del Re alla stessa pagina, riga 7, è ... trascritto da un barese, non è possibile comprendere che il and! Company della riga 3 di pag. 148, va letto at Compihgne, che Monsignor Lacioni (pag. 152, riga 34) è Monsignor Sacconi, che quel che credono a Roma (pag. 160, riga 31), invece è riferito da Londra, che non si tratta di cose di Scrivia (pag. 150, riga 6), ma di cose di Servio e via dicendo. Speriamo di potere presto dare un'altra edizione di questo Diario, che veramente merita l'attenzione degli studiosi.
Gli otto quaderni sono cosi ripartiti cronologicamente: 1) 2 agosto-31 dicembre 1858; 2) 1 gennaio-27 maggio 1859; 3) 26 maggio-20 giugno 1859; 4) 21 giu-gno-25 agosto 1859); 5) agosto-18 novembre 1859); 6) 19 novembre 1859-31 gennaio 1860; 7) 1 febbraio-23 marzo 1860; 8) solo il giorno 19 settembre 1860. B Massari, evidentemente buttava giù giorno per giorno i suoi appunti e poi li ricopiava: perciò i primi due quaderni sono della seconda stesura, mentre gli altri (è ciò spiega perchè il IH ripete un giorno già scritto nel II) sono le minute. A mano a mano che copiava, distruggeva l'originale ed, infatti, le prime pagine del III quaderno sono quasi del tutto staccate*
È da presumere che il Massari non abbia cominciato a scrivere i suoi ricordi il 2 agosto 1858, data di inizio del primo quaderno in possesso del Museo Centrale: questo volumetto ha tutte le caratteristiche di un seguito. Avrà veramente interrotto la sua abitudine di annotare giorno per giorno tra il 24 marzo e il 18 settembre 1860? Ma come recuperare i fascicoli mancanti? Certo il Beltrani non li ebbe mai in sua mano. EMILIA MORBMI
') Vedi le risposte del Libri, pubblicate da E. Di CABLO, Lettere inedite di G. Massari a Guglielmo Libri, in Japigia, 1935,