Rassegna storica del Risorgimento
TOSCANA ; CAPECE MINUTOLO DI CANOSA ANTONIO
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1947
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Achille De Riiherlis
stato sospeso, e cortamente quest'opera non si sarebbe pubblicata nel suo compartimento, se prima non fosse intervenuta la decisione superiore.
Il Canosa si presenta difatti al Puccini (forse non così presto come aveva fatto credere), e l'incaricalo dell'esame del suo manoscritto full censore di Firenze p. Mauro Bernardini. È del 31 ottobre 1817 un biglietto del segretario della Presidenza del Buon Governo, che lo avvertiva esser necessario mandasse un rapporto scritto della revisione cui stava attendendo. Ma, siccome la consegna del manoscritto dovè essere di vari giorni mteriojpo al 31 ottobre, il Canosa, cb*era impaziente di conoscere il parere del p. Mauro il 16 novembre cosi gli scrisse:
Reverendissimo Padre Sig.re e Padrone Oss.mo.
È di già gran tempo che ebbi il piacere di presentarle personalmente il mio manoscritto per ut.revisione, che Vera stata di esso affidata. Se ben*Ella si rammen-terà non le diedi altra preghiera fuori di quella di una certa premura. Persuaso della di lei integrità e lumi non poteva* nò doveva dargliene altra di sorte alcuna. Era impaziente per l'accennato disbrigo trovandomi impegnato di cavare fuori raperà sino dal mese di Agosto. Un tale mio desiderio non saprei per quale fato è stato defraudato benanche. Se Vopera infatti si riguardi per il suo volume o per la santità della massima pare, che non richiedesse nò molta analisi, ne tanto olio. Ad ogni modo io che conosco queste cose, e fermandomi maggiormente nelle notine avute da Napoli (delle quali gli feci confidenza) la compatisco; non è infatti difficile che nel riscontro abbia Ella dovuto sostenere più le parti di politico di quello che di un imparziale revisore. Siamo tutti per altro soggetti ad ingannarci, e posso quindi essere ancora io in una falsa supposizione. Non posso non di meno negarle che ogni ulteriore trattenimento nel momento che mi annoia, mi fa scomparire verso talune persone di riguardo alle quali sono debitore della pubblicazione della mia opera. Io le feci presente che V approvazione egualmente che la disapprovazione mi erano onorevoli sotto diverse vedute; quindi poco curandomi di qualunque giudizio la prego per quanto so e posso che mi rimetta il mio manoscritto con il decreto che più le piacerà. Io le assicuro che ne sarò contentissimo sotto il riflesso che qualunque decreto è appellabile, ed il pubblico è un giudice di cui dobbiamo tutti contentarci. ,
Persuaso che non vorrà negarsi ad una tanto regolare richiesta augurandomi il bene di poterla servire passo con piena stima a ripetermi
Pisa ai 16 Novembre 1817. Affez.o ed Ob.mo Servo
Il principe di Canosa.
Padre Mauro Bernardini delle S. P, Regio Censore - Firenze,
Gli rispose il Bernardini che, appena dopo la partenza di lui da Firenze, era caduto malato, ebe la malattia (la podagra di cui spesso soffriva) si era finallora prolungata, e clic, nella speranza di un miglioramento, s'era di giorno in giorno lusingato di poter sbrigarsi dall'esame della sua opera, la quale gli stava < sommamente 8 cuore non tanto per se stessa quanto per il di lei autore e per le premure del Governo. Se peraltro desiderasse por termine alla sua impazienza é volesse subito il manoscritto, secondo pareva annunziasse, lo pregava d'indicargli la persona cui doveva consegnarlo prima che rimettesse al Buon Governo qualche riflessione che aveva suggerito non la politica, la quale non spettava a luì considerare, ma la cosa in sé.