Rassegna storica del Risorgimento

"SICILIA (LA) NEL RISORGIMENTO ITALIANO"; GIORNALISMO
anno <1947>   pagina <267>
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Libri e periodici 267
molto più produttivi delle migliori regioni d' Europa, non si trova nelle nostre terre una deficienza tanto grande nelle percentuali di azoto combinato, di acido fosforico e di potassa. Anche di fronte alla scarsità delle acque il problema non pareva così grave al Maranelli: si era potuto rimediare con le colture arboree* con la vite, ulivo, mandorlo. Quanto alla malaria, è colpa dell'uomo se essa ha infestato vaste zone, proprio perchè essa ai è sempre più estesa con l'estendersi dello spopolamento; che questo fu la causa, non l'effetto dell'ampliarsi delle zone malariche. Quanto al bestiame nessuno potrebbe dimostrare che il Mezzogiorno d'Italia, con i suoi inverni piovosi, tanto miti, non permetta le colture foraggere invernali in proporzioni tali, da provvedere all'alimentazione, anche estiva, d'un bestiame sufficiente a qualsiasi coltura intensiva.
Per il Maxanelli in sostanza spetta all'uomo trasformare la natura, sfruttarla, adattandovisi: nel suo stupendo saggio sulla Murgia dei trulli, mostra appunto la tenace opera dell'uomo che da un terreno sassoso, ha tratto proprio lo stimolo alla trasformazione: con i sassi ha costruito la sua casa; inoltre ecco l'uomo con le pietre del suo campo costruire le lunghe pareti a secco che sorreggono le ter­razze avvolgenti spesso dal piede alla cima, come in una larga spirale, tutto il colle, le terrazze sulle quali egli ha pazicntentemcnte trasportato la terra e pian­tato in linee regolari la vigna, gli ulivi, o svariate piànte da frutto; e la lotta con* tro le acque continua accanita, e l'uomo difende il terreno palmo a palmo qua rafforzando una parete, là riportando in alto il terreno che la pioggia ha trasportato in basso; delle pietre l'uomo si serve per raccogliere in cisterne l'acqua. Ragion per cui, in quella zona pugliese, si è anche trasformata la situazione economico-' giuridica dei fondi: basta riflettere che l'enfiteuta, il compratore a dilazione, l'affittuario a miglioria, e l'usufruttuario temporaneo a miglioria hanno tutto l'interesse a compiere nel più breve tempo possibile le trasformazioni e gli impianti, se vogliono, mediante il pagamento dei canoni, degli interessi e delle rate d'ammor­tamento, divenire proprietari, o continuare a tenere in affitto, o in usufrutto il fondo, che altrimenti verrebbe loro tolto per inadempienza dei patti contrattuali.
Smentita al carattere ignavo dei meridionali è pure il lento nascere di città marine alla confluenza di vallate calabresi con la linea ferroviaria (il saggio sulla popolazione dell'Aspromonte è del 1901). Tutto sommato, anche gli altri due studi (per la storia della distribuzione geografica della popolazione del Mezzogiorno, e sui rapporti economici con l'altra sponda dell'Adriatico) emanano un forte e sereno ottimismo, una fiducia che anche noi, oggi, dobbiamo raccogliere.
STIVATORE FRANCESCO ROMANO, Storia della questione meridionale; Palermo, Edizioni Pantea, 1945, in 8, pp. 420. L. 650.
Lo studio così suggestivo della storia della questione meridionale richiede una ricerca accurata non solo su volumi e inchieste celebri, ma anche su opuscoli e riviste di una certa serietà: bene ha fatto il Romano a raccogliere le più essen­ziali testimonianze sulla questione dal 1863 al 1926 (se un appunto si può fare ed è un appunto che in genere si rivolge ad ogni antologia ognuno la vorrebbe a suo modo! è che avrebbe potuto inserire qualche altra testimonianza: ad esempio qualcosa di Stefano Jacini senior e di Luigi Sturzo, e per problemi più specificatamente tecnici qualcosa dell'Azhnonti e del Maranelli (ad esempio dell'Azimonti le pagine sul problema idraulico del mezzogiorno e del Maranelli sulle condizioni climatiche).
U Romano nel fervido e intelligente sguardo storico introduttivo esamina nelle sue linee essenziali la storia della questione e mostra (con un certo mecca­nicismo marxistico) contro coloro che hanno sempre sostenuto che la questione