Rassegna storica del Risorgimento
1720-1731 ; VIENNA (CONGRESSI DI)
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1948
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Ruggero Moscati
veneta sempre diffidente e sfuggente: nelle gravi questioni riguardanti l'Italia gli ambasciatori veneziani useranno solamente e sempre lo confessano essi stessi un linguaggio ufficioso e inconcludente.
Come non possono fare affidamento su Venezia, così i nemici dell'Austria non possono in alcun modo contare su Modena. Quel ducato, infatti, era completamente legato all'Impero. II duca Rinaldo d'Este, che già durante la guerra di successione spagnola si era risolutamente schierato dalla parte imperiale, sembrava si fosse dato ora in piena servitù agli Asburgo, rendendosi per questo suo atteggiamento malvisto agli altri principi italiani. H matrimonio dell'erede al ducato, Francesco d'Este, con Carlotta Aglae d'Orleans, figlia del Reggente di Francia matrimonio del resto pochissimo felice non stette a significare mi cambiamento di rotta: checché se ne dicesse o temesse a Roma (tutto si può temere dei maneggi del Signor Duca di Modena cosi in un dispaccio cifrato della Segreteria di Stato *) del 24 febbraio 1720 onde non recherebbe meraviglia se nell'unire in matrimonio il principe suo figlio alla principessa figlia del Signor Duca d'Orléans avesse avuto la mira di procurarsi un potente protettore, per rimettere in campo li sempre meditati suoi disegni contro la Santa Sede), quelle nozze in effetti ebbero pochissima o nessuna influenza sulla politica estera del Ducato. Dal suo servilismo verso Carlo VI il duca Rinaldo, peraltro, non ricavava dalla Casa d'Austria se non prove di indifferenza, continue imposizioni di denaro 2) e vaghe speranze di una protezione contro la Chiesa per la questione di Cornacchie Come è risaputo, istigate appunto dal duca di Modena, che non aveva mai rinunziato ai suoi antichi diritti sul ducato di Ferrara e sulle sue dipendenze, incamerate dalla Santa Sede sin dal 1598, le truppe imperiali avevano nel maggio 1708 occupato Comacchio e la detenevano tuttora. Tale situazione alimentava le speranze di Modena, che si serviva della penna di Ludovico Antonio Muratori, il quale, in una serie di scritture, basate su una ricca documentazione storico-giuridica ed apparse negli anni 1710-1712 ed ancora nel 1720, sosteneva i diritti imperiali ed estensi sa Comacchio contro le argomentazioni, in nome della Santa Sede, del Fontanini, del Corradini e dello Zaccagni.
La speranza di poter riottenere Comacchio e la decisa volontà di opporsi ai Farnese che, forti dell'appoggio spagnuolo, riaffacciavano le loro pretese su Castro e Ronciglione e facevano la voce grossa,.
J) Archivio segreto Vaticano, Nunziatura Germania', voi. 274.
2) Si veda S. PUGLIESE, II sacro romano impero e VItalia, Milano, 1932, p. 213.