Rassegna storica del Risorgimento

1720-1731 ; VIENNA (CONGRESSI DI)
anno <1948>   pagina <9>
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La politica estera degli Stati italiani, ecc. 9
premendo addirittura su Filippo V e sul Duca Reggente perchè la Francia occupasse temporaneamente Avignone per garanzia dei diritti del duca di Parma sui possessi farnesiani incamerati da Urbano Vili nel secolo precedente spingeva d'altra parte a un ri avvicina mento a Carlo VI lo stesso Clemente XI, che era sempre stato, e permaneva tuttavia nel fondo del suo animo, poco tenero per gli imperiali. II timore di vedere instaurata nel centro d'Italia una giovane dinastia borbonica che, con molto maggiore possibilità di successo, potesse far valere i diritti di Parma sugli antichi feudi farnesiani da tempo dete­nuti dalla Santa Sede, spingeva il Pontefice ad osteggiare decisamente, anche se non palesemente, i deliberati del trattato di Londra in merito alle successioni in Parma e in Toscana. La sua politica veniva quindi a coincidere con quella di Carlo VI che, sebbene avesse aderito al trat­tato della Quadruplice ed avesse promesso per Don Carlos rinvesti­tura dei due Stati, riconosciuti quali feudi imperiali, aveva in animo di opporsi con ogni mezzo all'effettivo ingresso dei Borboni nel centro d'Italia. Se permaneva come punto di contrasto tra Vienna e Roma la questione dell'alta sovranità su Parma riconosciuta all'Impero nei trattati della Quadruplice e pretesa invece, e con maggior diritto, dalla Santa Sede; era interesse comune del Pontefice e dell'Imperatore che il principe Antonio Farnese, fratello del duca regnante, potesse avere una discendenza diretta che escludesse dalla successione i figliuoli di Elisabetta Farnese.
A tali direttive politiche della Santa Sede venne ispirata la deci­sione presa da Clemente XI di inviare a Vienna, nei primi mesi del 1720, il proprio nipote, mons. Alessandro Albani. Per un esame della missione speciale dell'Albani alla quale si accenna di sfuggita e non con molta esattezza nella storia del Pastor 2) giova rifarsi ai documenti dell'archivio vaticano 3), dai quali risulta che lo scopo principale di quel passo diplomatico fu la ricerca di un'intesa tra Vienna e Roma per impedire l'insediamento dei Borboni nel ducato di Parma. Mentre mons. Massei veniva inviato a Parma per abboccarsi con il duca Francesco e con il principe Antonio per dimostrare son le parole di un rapporto cifrato della Segreteria di Stato deli'8 aprile 1720 a quello l'obbligo e l'interesse che aveva di escludere in ogni modo qualunque sospetto concepitosi che egli per facilitare la pretesa
1) Archivio di Stato di Napoli, caria famesìane, fascio 60. Il duca Francesco Farnese ad Annibale Scotti, 22 gennaio 1721.
2) L. PASTO, Storia dei papi, voi. XV (ediz. italiana, Roma, 1933), p. 129.
3) Archivio Vaticano, Nunziatura Germania, voi, 260, 270, 274.