Rassegna storica del Risorgimento

1720-1731 ; VIENNA (CONGRESSI DI)
anno <1948>   pagina <10>
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10 Ruggero Moscati
successione dei suoi stati alla Regina di Spagna o suoi figli, fosse con­trario all'accasamento del fratello, ed a questo la necessità di sacrifi­care ogn'altro personale riguardo al bene essenziale della sua casa con accasarsi anco, bisognando, col dissenso del duca suo fratello; l'Al­bani aveva istruzione di spingere la corte di Vienna ad appoggiare decisamente la Santa Sede nella questione. Il principe Antonio, per quanto avesse grandissima ripugnanza a vedersi sotto gli occhi nella propria Corte un'infante di Spagna *) era restio al matrimonio e non sapeva determinarsi ad un passo che Roma riteneva utile e neces­sario non meno per la di lui estimazione che per la conservazione della propria famiglia, per il bene della Santa Sede e per la quiete e il vantaggio di tutta l'Italia. Nel primo colloquio che l'Albani, il 30 marzo 1720, ebbe con lo Zinzendorf e con lo Stella li informò dello scopo della sua missione, esponendo loro chiaramente come l'affare della violenta destinazione di Parma e Piacenza per i figli di secondo letto del re di Spagna fosse il principale negozio del quale era stato incaricato dal Pontefice, e siccome l'evitare ciò non ridondava sola­mente in servizio della Sede apostolica ma ugualmente dell'Impera­tore il cui interesse era di rendere meno forte che fosse possibile in Italia il terzo ramo della casa di Borbone bisognasse assolutamente cercar di trovar moglie al principe Antonio.
Se nelle altre spinose questioni direttamente interessanti la Santa Sede, di cui era stato incaricato vertenze per la Legazione apostolica in Sicilia e per il Tribunale della Nunziatura in Napoli, restituzione di Comacchio, *alta sovranità su Parma etc. mons. Albani trovò scarsa possibilità di venire ad un accordo qualsiasi con la Corte impe­riale e dovè accontentarsi della secca risposta che alcune di tali vertenze erano pel momento insanabili e che le altre, direttamente legate alla applicazione del trattato della Quadruplice, avrebbero dovuto for­mare oggetto di discussioni nel futuro congresso; in quella questione specifica il ministro apostolico trovò naturalmente a Vienna le migliori disposizioni per concretare una comune linea di azione. Il principe Eugenio diede le più ampie assicurazioni circa le disposizioni imperiali e si incaricò di premere direttamente su Antonio Farnese; e in quanto alle pretese del duca di Parma e della regina Elisabetta su Castro e Ronciglione, il conte di Zinzendorf comunicò ufficialmente all'Albani che la Corte imperiale avrebbe sostenuto vigorosamente a Londra e a Parigi i diritti della Santa Sede. Comunicazione quest'ultima da parte
i) Archivio Vaticano fiat. voi. 274: lotterà di Albani del 17 ottobre 1720.