Rassegna storica del Risorgimento

CARBONERIA ; SOCIET? SEGRETE
anno <1917>   pagina <695>
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Nel mondo settario 095
votazione del Piemonte alla Frauda si costituì una vasta società se­greta ai doppio fine dì scacciare dall'Italia ì francesi e di istituirvi ina federazione di repubbliche democratiche, società, cine doveva esser unita a quella dei Raggi, se non è la stessa, dacché unico ne era il line. Risultava questa formata di un Gomitato segreto composto di cinque speiimentati patrioti e aveva una sède in ogni città capoluogo di provincia. I designati per Torino erano Gerise, Piceo! Fantoni (il poeta di FMzzano) e altri due facili alle violenze estreme. Ciascun Gomitato direttore aveva ad istrumenti delle sue decisioni quattro inscritti nella cospirazione, che dovevano eseguire e trasmettere gli ordini ricevuti senza rivelare i nomi dei loro capi a chicchessia. Questi quattro dovevano costituire alla lor volta, in ogni provincia, un Co­mitato di dioiasette, ai quali rimaneva affidata la cura dì fornire bande di gente armata. Il grido della chiamata alle armi doveva es­sere sempre e unicamente quello della difesa della libertà. Chiunque degli inscritti nella fratellanza si fosse rifiutato di sgozzare un nemico al momento opportuno, od avesse svelato qualche segreto, sarebbe stato pugnalato.
Com'è naturale, l'impresa assai ardua, trovò difficoltà e ostacoli enormi poiché a molti ripugnava lo scostarsi dai Francesi dai quali erano stati beneficati, a molti sembrava di non poterne far senza e immatura la prova di redenzione, tuttavia l'idea trionfò anche sui piti tenaci oppositori, come fu Cesare Paribelli, il quale osteggiò da prima i disegni della società dei Raggi, ma poi, specie dopo la scor­tese accoglienza fatta dal Talleyrand all'Ambasciata napoletana, si persuase a voler l'indipendenza contro e a dispetto di tutti.
Questo germe fecondo non potè allora giungere a maturità per la mancanza d'intesa nei capi : chi proponeva l'unità politica della patria, chi di due repubbliche, di una delle quali sarebbe capo Milano, del­l'altra Roma, chi, come i torinesi, avrebbero voluto tante repubbliche federate fra loro-. In questa mancanza di accordo e di mezzi avveniva il fallimento dell'iniziativa e la disgregazione delle forze federate, il che' suol avvenire in tutti i rapidi mutamenti politici, quando non vi è uno che sovrasta e s'impone le coscienze non ancora ben asse­state mal s'adagiano e s'arrendono alla debole volontà altrui e tutti pretendendo di dettai' leggi e comandare sovvertono ogni cosa provo­cando la bancarotta d'ogni nobile aspirazione. Cosi la società dei Maggia mancando d'una mente direttiva, tini col dare nessun frutto, col dis­solversi prima di iniziare la grande azione, i tempi non erano maturi. Nell'assestamento che la Francia repubblicana tentava dare alla figlia e sorella Italia le nostre menti non ebbero tempo né modo di coor­dinarsi e quando forse avrebbero potuto agire si trovarono già divise