Rassegna storica del Risorgimento

1720-1731 ; VIENNA (CONGRESSI DI)
anno <1948>   pagina <16>
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16 Ruggero Moscati
Concludendo ecco come, a qualche anno dal trattato della Qua­druplice la situazione dell'Impero in Italia si presentava a un acuto osservatore sabaudo, il marchese del Borgo. Dopo aver premesso che, non ostante il trattato della Quadruplice Alleanza e le negoziazioni che si intendevano aprire a Carnbrai, l'Europa era in uno stato violento, per il predominio acquistato dall'Imperatore Carlo VI in Italia e in Ungheria, egli osservava che l'acquisto dei possessi già spagnoli delia penisola doveva considerarsi precario per l'Austria data la decisa vo­lontà della Spagna di riprendere in Italia l'antica influenza, ce Concor­rono in questa mira aggiungeva o almeno in questo desiderio il Papa, li Veneziani et il duca di Parma e fra li restanti principi d'Italia non ve n'è alcuno di cui l'Imperatore possa far capitali. Li stessi popoli di quei stati d'Italia che l'Imperatore possiede hanno ricevuto un tal peso dal governo tedesco e ne hanno concepito un tal odio che concor­rono nel desiderio di veder scacciati gl'imperiali d'Italia e sospirano talmente di scuoterne il giogo, massime li napoletani e li siciliani. *)
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Nella politica europea, frattanto, il temporaneo equilibrio stabilito dalla Quadruplice Alleanza era già vacillante.
La Quadruplice, in effetti, era stata una combinazione diplomatica sorta in un determinato momento per il confluire di interessi contin­genti dei singoli aderenti: era naturale, pertanto, che quel blocco di forze, basato su necessità transitorie e non su interessi permanenti delle varie nazioni, non tardasse a mostrare le sue incrinature.
Nello sforzo di voler trovare una linea direttiva di sviluppo alla politica estera europea, gli studiosi di storia diplomatica asseriscono che il periodo che va dal 1720 al 1725 è caratterizzato dalla tendenza delle varie potenze d'Europa a sottrarsi al predominio dell'Inghilterra: si prepara, cioè, una riscossa europea all'egemonia inglese e, secondo le direttive che avevano informato la politica francese nell'ultimo periodo di Luigi XIV, prende forma il concetto che la pace avrebbe dovuto essere assicurata all'Europa non dal predominio britannico, ma da un equilibrio continentale, basato in sostanza su una conciliazione tra gli interessi borbonici e quelli asburgici.
In realtà, se un concetto del genere ispirò il trattato di Vienna del 1725, io ritengo si possa convenire col Reinach2> che l'attività
fj Archivio di Stato di Torino, Negoziazioni Francia, mazzo 29. 2) Retateli dea inslructians, t. XIV,