Rassegna storica del Risorgimento

1720-1731 ; VIENNA (CONGRESSI DI)
anno <1948>   pagina <18>
immagine non disponibile

18
Ruggero Moscati
ed appoggiava l'Inghilterra e l'Olanda nella loro lotta contro la rina­scita economica dei Paesi Bassi austriaci e per essi contro l'Impero. L'Imperatore Carlo VI aveva infatti non solo potenziato lo sviluppo della Compagnia di Ostenda, approvandone la carta costitutiva, e con­cedendole per trent'anni il privilegio di poter commerciare nelle Indie orientali e occidentali, quant'anche in pari tempo, con una serie di misure adottate dagli organi centrali viennesi creazione di una Compagnia d'Oriente per il commercio in Turchia e nell'Adriatico, istituzione di un Consiglio superiore di commercio, franchigie accordate ai porti di Trieste e Fiume mostrava chiaramente di voler entrare in competizione con gli stati marittimi. Il che teneva deste le gelosie del­l'Inghilterra e dell'Olanda, e, affrettando la rovina della Quadruplice, metteva nuovamente in pericolo la pace europea.
Posteriormente, e quasi contemporaneamente, in Francia, in Spa­gna e in Inghilterra avvenivano dei mutamenti nei varii governi: in Francia nel corso del 1723 morivano Dubois e il duca Reggente, nel di­cembre saliva al potere il duca di Borbone e assumeva una parte sempre più. preminente nella direzione della politica del paese il Fleury, precet­tore del Sovrano e futuro cardinale; in Ispagna avveniva il 10 gennaio
1724 la abdicazione di Filippo V in favore del figlio don Luigi; ma alla morte di questi (31 agosto 1724), per imposizione di Elisabetta Farnese ormai vera arbitra della volontà del marito, soggetto a crisi periodiche di malinconia, ed effettiva padrona della Spagna, Filippo V era costretto a risalire sul trono: in Inghilterra, con l'ascesa al potere di Roberto Walpole, si accentuava la tendenza anti-austriaca.
Lo spirito del trattato della Quadruplice, che è nettamente in con­trasto con l'intesa franco-anglo-spagnola del 1721, e, nella stessa intesa a tre, il delinearsi di una diffidenza della Spagna verso le altre due potenze, mal disposte ad assecondare le richieste spagnole in merito a Gibilterra, e insieme l'accentuarsi delle ostilità delle potenze marittime verso l'Impero fanno comprendere le ragioni per cui il congresso di Cambrai, che avrebbe dovuto riunirsi BUI dal 1721, non avesse ancora iniziato ufficialmente i suoi lavori nei primi mesi del 1724. Sebbene le potenze avessero inviato da tempo i loro plenipotenziari a Cambrai, il congresso non faceva che subire rinvii per le incertezze e l'assoluta mancanza di direttive circa i vari problemi.
L'Angleterre sottolineava giustamente riandando a quegli avvenimenti un diplomatico sabaudo, il marchese di Cortanzo, in una relazione da Londra del
1725 ') par on traitfi pnrticalier fait avee l'Espagnc s*étant assurée de tout
i) In Archivio dì Stato di Torino, Lettere ministri Inghilterra, mazzo 5., n. 8.