Rassegna storica del Risorgimento
1720-1731 ; VIENNA (CONGRESSI DI)
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1948
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20
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20 Ruggero Moscati
contro la fermissima opposizione della Corte di Roma e la non meno decisa ostilità dell'Impero.
Nei riguardi delle questioni italiane il duca premeva su Madrid perchè la Spagna procedesse perfettamente d'accordo, oltre che con la Francia, con Londra, per averne un appoggio risoluto contro l'invadenza asburgica nella penisola. Perciò egli si sforzava di convincere Filippo V a relegare in secondo piano, a vantaggio delle aspirazioni italiane di casa Farnese, quelle più precisamente spagnole, quali le rivendicazioni su Gibilterra e Minorca, che avrebbero potuto determinare un attrito eoa l'Inghilterra. In quanto alla questione che più direttamente lo interessava, quella della successione di Parma e Piacenza, il suo programma era in fondo questo : Don Carlos avrebbe dovuto accettare l'investitura da parte dell'Impero, perchè essa, secondo i trattati, avrebbe costituito un valido sostegno dei suoi diritti futuri, ma nulla più. L'esercizio dell'alta sovranità imperiale su Parma e Piacenza non avrebbe dovuto avere alcun effetto pratico sul ducato: in tal senso si sarebbero dovuti pronunziare nettamente le potenze mediatrici e il congresso. Don Carlos avrebbe dovuto venire subito in Italia per essere affidato alle citte di lui stesso, nominato tutore, e non a un principe di casa Medici come si progettava da altre parti. Se l'imperatore Carlo VI non avesse voluto aderire a tali soluzioni, le potenze, facendo ricadere su di lui la responsabilità della rottura della pace, avrebbero dovuto forzarlo con le armi al consenso.
L'attività di Francesco Farnese è instancabile: egli spera sempre di indirizzare i varii stati italiani ad una funzione anti-asburgica. Riesce per questa ragione a ristabilire i rapporti diplomatici tra Spagna e Genova, interrotti per l'asilo dato dalla Repubblica all'AJberoni, e quelli tra Spagna e Venezia.
Non meno che la Repubblica di Genova così in un rapporto cifrato allo Scotti del 2 febbraio 1721]) stimo sommamente necessario che si procuri di riannodare una buona intelligenza con la repubblica di Venezia. Può essere di assai migliore servizio del Re che questa venga assistita ed appoggiata selle istanze che dovrà portare al congresso di Camhrai, fra le quali si pud credere che molte tenderanno ad implorare qualche difesa contro le violenze, che anche ai veneziani fa continuamente soffrire la corto di Vienna. Con questa dunque si verrebbe ad indebolire quella grande smisurata autorità e potenza che l'Imperatore si va continuamente usurpando in Italia, il che riuscirebbe sommamente proficuo anche alla Spagna.
*) Ibidem.