Rassegna storica del Risorgimento
1720-1731 ; VIENNA (CONGRESSI DI)
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1948
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La politica estera degli Stati italiani, ecc. 21
Ma il ristabilimento dei rapporti diplomatici tra Venezia e Spagna, come quelli tra Venezia e la Francia interrotti dal 1712 e ripresi con l'ambasceria straordinaria a Luigi XV nel luglio 1722 e con l'invio al congresso di Cambrai dal residente Giovan Maria Vincenti non ebbero nell'intenzione della Serenissima quel carattere anti-asburgico che voleva attribuir loro Francesco Farnese.
Parimenti vigile, come era stato negli anni precedenti, contro ogni possibile espansione del Piemonte e contro i maneggi della diplomazia del duca di'Savoia, com'egli si ostinava ancora a chiamarlo, permane il duca di Parma.
E dire ebe la politica sabauda non aveva in quegli anni alcuna possibilità di successo. L'aspirazione al Milanese in sostituzione della Sardegna, o quanto meno l'aggiunta al Piemonte di una parte del ducato di Milano, in risarcimento dei danni sofferti da Vittorio Amedeo nel cambio tra le due isole mediterranee impostogli dalla Quadruplice, continua a caratterizzare gli sforzi continui ma sterili, della diplomazia sabauda presso le varie potenze. Sulla politica del Piemonte in quegli anni ci illuminano, oltre ebe i rapporti e le istruzioni al conte Provana, ministro a Parigi e nominato plenipotenziario a Cambrai, due lunghissime relazioni dovute a due esperti diplomatici piemontesi, il Cortanze già ricordato che risiedè a Londra dal 1721 al 1725, e il Solaro di Breglio, ministro a Vienna dal gennaio 1720 al luglio 1727 *) dai quali documenti risulta che, se le istruzioni ufficiali date da re Vittorio ai suoi ministri silunitavano a chiedere che l'Imperatore abbandonasse il titolo di re di Sardegna che tuttora continuava a portare, ratificasse la cessione dell'isola e riconoscesse i diritti dei Savoia alla successione di Spagna, nella pratica la diplomazia sabauda cercò sempre di assicurare la possibilità di qualche compenso territoriale per il proprio sovrano, qualora le disposizioni della quadruplice alleanza relative alla Toscana e a Parma avessero subito dei cambiamenti a profitto dell'Impero. Ma pel momento mi riferisco agli anni anteriori al 1725 la corte di Vienna che come notava il Di Breglio dans le fond n'avoit nulle cavie d'exécuter les dispositions de la Quadruple alliance favo-rables à Don Carlos affettava non di meno con Torino de régarder la Quadruple Alliance comme une loi immuable à la quelle FEnipereur ne vouloit point toucher. Quindi tutti gli assaggi dei diplomatici
i) In Archivio di Stato di Torino, Negotiàzione Austria, mazzo 13. Sulla politica sabauda in Inghilterra si veda anche B. A. MARINI, La polìtica sabauda alla carte inglese dopo il trattato di Hannover (1722-iì730), nella relaziona dell'ani-hasaiaiore piemontese a Londra, Chambery, 1918.