Rassegna storica del Risorgimento

1720-1731 ; VIENNA (CONGRESSI DI)
anno <1948>   pagina <30>
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30 Ruggero Moscati
America spagnola e nel mare del Nord, l'Inghilterra si unisce strettamen­te alla Francia e alla Prussia con il trattato di Hannover. L'Austria reagisce trasformando l'intesa con Madrid in una vera e propria alleanza militare (5 novembre 1725) e stringendosi nell'agosto dell'anno suc­cessivo in un trattato con la Russia.
Agli inizi del 1726 l'Europa è nettamente divisa in due campi: tra gli alleati di Hannover e quelli di Vienna sembra inevitabile il cozzo. Le potenze riarmano e le due leghe svolgono un'intensa attività diplo­matica per avere dalla loro parte gli stati minori.
Tra i principi italiani Vittorio Amedeo II fu il primo ad accorgersi clie, di fronte al pericolo di una guerra generale europea, la sua amicizia veniva di nuovo rivalutata dai due gruppi di potenze. I suoi diplomatici all'estero, che erano stati per vari anni trattati con molto'riserbo, se non addirittura con freddezza, dalla diplomazia ufficiale, si vedono all'im­provviso fatti segno ad un vivo interesse. Si cerca di sondare l'animo del sovrano sabaudo che da tempo sembra sia in un atteggiamento di dispetto verso l'Europa che lo ha isolato dopo Utrecht imponendogli il sacrificio del trattato della Quadruplice, e che, occupato del riordina­mento interno dei suoi stati, pare si disinteressi della grande politica europea. H fatto è che Vittorio Amedeo diffida di quella politica incoe­rente, di trattative matrimoniali e di intrighi dinastici, fatti e disfatti rapidamente, e non vuole in alcun modo compromettersi. Le sue diret­tive ai ministri all'estero sono in quel periodo chiarissime: stare ad osservare, raccogliere dati militari sui due gruppi degli eventuali belli­geranti, raccogliere le offerte che possono essere fatte al regno di Sar­degna per averne l'alleanza, in qualche caso sollecitarle, ma non sco­prire mai il gioco.
Negli ultimi giorni del 1725 dall'Austria venne l'invito ai Savoia di accedere al trattato di Vienna; ma alla corte imperiale non ci si sbi­lancia in alcuna promessa: dal principe Eugenio e dal cancelliere Zin-zendorf si fa sperare al Solaro di Breglio, ma in termini abbastanza vaghi, che, in caso di un'alleanza, al Piemonte saranno accordati dei sussidi militari e dei vantaggi territoriali a spese della Francia, ma nulla di piti. Tanto che 1*8 marzo 1726 Vittorio Amedeo scrive al proprio ministro a Vienna di spingere la corte imperiale a precisare in modo con­creto le sue proposte: ma l'Austria preferisce non definirle. Anche allor­ché Carlo VI invia a Torino nel giugno 1726 un proprio rappresentante nella persona del conte Federico d'Harrach, che ha incarico di premere su Vittorio Amedeo perchè non aderisca all'alleanza di Hannover, nelle istruzioni al diplomatico la corte imperiale tiene a chiarire che non