Rassegna storica del Risorgimento
1720-1731 ; VIENNA (CONGRESSI DI)
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1948
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La politica estera degli Stati italiani, ecc. 31
bisogna fare alcuna offerta concreta ai Savoia, ma insistere sui vantaggi che in caso di una guerra potranno essere dati al paese dalla stipulazione di un trattato sulla neutralità d'Italia, e fare osservare al re di Sardegna come egli, feudatario dell'Impero, non possa stringersi in alleanza con i nemici dell'Imperatore.*) Tutto ciò naturalmente non soddisfa Vittorio Amedeo.
Ali ambasciatore austriaco che sollecita il governo di Torino per il riconoscimento della Prammatica Sanzione, Vittorio Amedeo ripropone la questione della cessione dei feudi delle Langhe e del Marchesato di Finale e mette innanzi un eventuale cambio della Sardegna con la Toscana. Ma Vienna rifiuta.
Maggiori le offerte invece che vengono a Vittorio Amedeo dagli alleati di Hannover. Nel settembre 1725 Luigi XV invita il proprio rappresentante a Torino conte di Cambis a raggiungere immediatamente la sua residenza per neutralizzare l'azione dell'inviato austriaco e controbilanciare le offerte che si teme possano essere fatte al re di Sardegna dal conte di Harrac. A Parigi nel corso del 1726 viene affacciata l'idea di una riconquista sabauda della Sicilia in caso di una accessione di Vittorio Amedeo ad un'alleanza contro Carlo VI; ma il sovrano non si lascia tentare, ritiene e non a torto che quel passo può avere lo scopo di comprometterlo di fronte all'Austria, e lascia cadere l'offerta. Nell'anno seguente, di fronte a nuove insistenze francesi, Vittorio Amedeo fa dichiarare dal proprio ambasciatore a Parigi che egli sarà disposto a entrare nell'alleanza purché la Francia si impegni a restituirgli Barcel-lonette, ceduta nel 1713, consenta una rettifica del confine sul Rodano e riconosca le sue pretese sul principato di Monaco. La Francia obbietta che in caso di guerra potrebbe garantire a Vittorio Amedeo eventuali ingrandimenti territoriali nel Milanese.
In sostanza, in attesa della piega degli avvenimenti e ancora dubbioso che le questioni europee possano o meno esser decise da una guerra, Vittorio Amedeo vuol prendere tempo, non inimicarsi irrimediabilmente con una mossa precipitata l'Imperatore; ma in cuor suo sembra piegare ad un'alleanza con l'Inghilterra e la Francia. Tali almeno i sentimenti dei migliori consiglieri del re, conte del Borgo e marchese di S. Tommaso che spingono apertamente il sovrano ad accedere alla lega di Hannover.2)
i) Haus-Hof u. Staats Archiv di Vienna, Sardinien fasq. 27. Istruzioni al conte d'Harrac del 20 aprile 1726; ed ivi fase. I, i rapporti delTHarrac dal giugno 1726 all'agosto 1727.
2) B. M08QA.TI, Direttive della politica estera sabauda etc., Milano, 1940,
p. 167 e segg.