Rassegna storica del Risorgimento
1720-1731 ; VIENNA (CONGRESSI DI)
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1948
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32 Ruggero Moscati
Contegno questo di Vittorio Amedeo che tien desta la diffidenza e i sospetti degli imperiali, ma d'altra parte non li spinge a rivedere i loro atteggiamenti e ad offrire qualche compenso territoriale al re di Sardegna che possa attirarlo nell'orbita dell'alleanza di Vienna.
I passi che l'Impero nello stesso tempo fa a Venezia per attirare la repubblica nella alleanza austro-spagnola sono anche essi destinati a non avere successo: come si è già visto le simpatie della Repubblica di Venezia erano in sostanza per gli alleati di Hannover, ma poiché la Serenissima non ritiene prudente prendere una linea decisa contro l'Austria, l'attività della diplomazia veneziana è rivolta ad affiancare l'opera della corte pontificia che svolge una azione pacificatrice, tentando una media* zione tra i due gruppi di potenze.
La situazione di Venezia presenta molti punti di contatto con quella di Roma: poiché Vienna contrastava l'avanzata turca in Europa il Papato non poteva entrare in una coalizione antiasburgica. Similmente il pericolo turco tratteneva Venezia dal prendere una netta posizione contro Vienna. E insieme Venezia e Roma svolgono in quel periodo un'azione, che è pochissimo conosciuta e che meriterebbe di essere approfondita. Attivissimi sono i nunzi a Parigi e a Madrid e soprattutto il nunzio a Vienna, mons. Grimaldi, l'opera del quale avrà l'anno seguente una notevole efficacia, nel preparare l'atmosfera favorevole al successo della politica del card. Fleury.
Altro punto di osservazione dell'Austria in Italia permaneva la Toscana. Nell'ottobre del 1726 fu mandato a Firenze il conte Gironimo Cajmo, il quale ebbe l'impressione di trovare Gian Gastone e la classe dirigente del granducato decisamente ostile alla corte imperiale. Tutte le difficoltà insorte per il cerimoniale e tant'altri intoppi che giornalmente a bella posta si ricercano e fin dal primo dì che qui giunsi trovai preparati scriveva il 26 novembre al conte di Zinzendorf l) fanno chiaramente vedere che a questa corte non con tutto il buon cuore si veda nelle presenti congiunture un ministro imperiale. Alcuni giorni dopo informava del viaggio a Roma di don Neri Corsini che temeva andasse a patrocinarvi la causa dell'Elettrice palatina: nell'aprile 1727 egli sospettava addirittura che potesse esservi tra le corti italiane il programma di una lega a carattere antiasburgico:
Le continue spedizioni che per qua passano per Roma e ritornano dalle coiti di Torino, Genova e Forma e l'armonia che vedo regnare tra tutte queste corti e con quella di Toscana ancora, con la quale per lo passato quella di Torino non
') Haus-Hof u. Staats Archiv di Vienna, Tokana, fase. 3.