Rassegna storica del Risorgimento

1720-1731 ; VIENNA (CONGRESSI DI)
anno <1948>   pagina <40>
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40 Ruggero Moscati
terreno e pronta ad isolare diplomaticamente la corte di Versailles naturale alleata dei principi che miravano alla divisione dell'eredità asburgica. In cambio del riconoscimento della Prammatica San-rione, Roberto Walpole portò l'Imperatore a quel secondo trattato di Vienna del 16 marzo 1731, con il quale l'Austria stipulava la pace con l'Inghilterra e l'Olanda, rinunciava definitivamente alla compagnia di Ostenda, e consentiva nell'articolo III, in linea di principio, all'introduzione di guarnigioni spagnole nelle piazzaforti di Parma e Toscana.
Sotto gli auspici dell'Inghilterra si iniziavano trattative dirette tra l'inviato spagnolo a Vienna, duca di Uria, e la Corte imperiale per un accordo definitivo tra Spagna ed Austria, proprio allorché i rapporti tra le due potenze sembravano definitivamente compromessi per una nuova complicazione sorta nel settore italiano.
U 20 gennaio 1731 era morto il duca Antonio Farnese, il quale, nella vana supposizione che la moglie Enrichetta d'Este aspettasse un figlio, aveva nominato erede il ventre pregnante della Serenissima Duchessa, e, solo in sua sostituzione, l'infante don Carlos. Della situa­zione aveva subito profittato l'Austria: il 23 gennaio il conte Carlo Bor­romeo, commissario imperiale in Milano, aveva delegato il conte Carlo Francesco Stampa a prender possesso dei ducati di Parma e Piacenza in nome di Carlo VI e per conto di don Carlos. Contemporaneamente, il Papa, che pretendeva all'alta sovranità su Parma, incaricava il car­dinal legato di Bologna, Spinola, di far valere sui ducati gli irnperscrit-tibili diritti della Santa Sede. La duchessa Enrichetta, incoraggiata dal Consiglio di Reggenza, mentre aveva protestato contro le pretese pontificie, non si era opposta all'ingresso delle truppe austriache e tra­scinava in lungo, sostenuta dall'Austria che intendeva procrastinare con ogni mezzo l'effettiva presa di possesso del ducato da parte di don Carlos, la farsa della supposta gravidanza.
Ciò malgrado, l'Inghilterra riusciva a condurre a termine i nego­ziati per un accordo definitivo austrospagnolo : col terzo trattato di Vienna (22 luglio 1731), sotto la diretta garanzia anglo-olandese e dietro riconoscimento da parte della Spagna della Prammatica Sanzione, Carlo VI riconosceva i diritti dell'infante don Carlos sulla Toscana e su Parma, si impegnava a ritirare le proprie truppe dal ducato farnesiano e acconsentiva all'introduzione di 6000 spagnoli nelle piazzeforti dei due stati.
II sacrifizio della Toscana era così definitivamente consumato. Peraltro, prima di accedere al trattato di Vienna ciò che fece il