Rassegna storica del Risorgimento
CARBONERIA ; SOCIET? SEGRETE
anno
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1917
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pagina
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698
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Angelo OUoUni
duta libertà e (sospirò per ridonarlo alla Francia. Gli animi erano divìsi e incerti: il malcontento si accresceva ogni giorno: alla dominazione liberale francese era successa la tirannica Austria, la quale s'affrettava a vietare le società segrete, a sciogliere Yesercito nazionale e a disperderlo fra terre lontane. Disciolse l'esercito e lo sbandò dalle patrie terre perchè si perdesse la coscienza di nazione, proibì le società segrete perchè vedeva in esse il covo del liberalismo e ne dichiarò incompatibili coi pubblici uffizi gli affiliati. Tuttavia il tollerante maresciallo Bellegarde non mantenendo fede agli editti che proibivano espressamente e severamente tutte le radunanze dei franco-muratori e le società segrete in genere, finse di ignorare quali fossero e, pur vegliando affinchè nulla tramassero contro la sicurezza dello Stato, non gettò sul lastrico quegli impiegati che non avevano altro torto se non di amare la loro indipendenza.
Bisognava tuttavia camminare eoi piedi di piombo, poiché a lato del Bellegarde venne messo come consigliere intimo effettivo il barone Bernardo Rossetti von Rosenegg, feroce reazionario, il quale aveva I* idea che le provinole italiane dovessero in quattro giorni diventare austriache per amore o per forza.
La direzione generale di polizia in Milano era affidata provviàc riamente al Pagani, il quale pure fingeva di non vedere, ma insieme con lui v'erano persone più sicure che recavano all'Austria grandi servigi, specialmente il noto marchese Ghislieri. Nel Vèneto fungeva da direttore di polizia il consigliere von Raab sotto il principe Heuss capo delle provincie venete.
Le società segrete, benché contìnuamente vigilate, non cessarono cospirare: chiudevano le logge in una località per aprirle in Un'altra sotto altri nomi e così cercavano di sfuggire alle tracce della polizia. Ve ne fu allora un vero profluvio : si moltiplicarono, si frazionarono secondo gli scopi, secondo le difficoltà materiali o morali d'ogni singolo centro, compresero i capi dell'esercito italiano malcontenti della distinzione ch'era avvenuta e gii elementi più liberali che nutrivano ancora .- la speranza della nostra redenzione. Iìtaua fu piena dì logge, di vendite, di giuramenti di; miM,dì segni di croce,Mmhlemi, di spade incrociateceli parole incomprensìbili scritte col sangue o con la chimica.
Le polizie non tardavano a fiutar i pericoli e scoprirne i misteri, poiché in ognuna di quelle illuse consorterie penetravano elementi infidi. Così l'organismo sotterraneo italiano cessava d'essere pericoloso pei Governi e diventava un continuo pericolo per i patrioti.
Di qui la necessita di cambiar nome, di qui il moltiplicarsi e il frazionarsi delle sette le quali, in fondo, avevano un intento comune pur diversificando nel nome e nei segni. Allora sorsero le società se-
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