Rassegna storica del Risorgimento
MOTI 1848 ; GORIZIA
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1948
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Ranieri Mario Cossàr
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La declamazione dei due discorsi aveva avuto un retroscena increscioso svelato sulle colonne del trìsetthnanale e quindi quotidiano triestino II Costituzionale,l) redatto da Angelo Alpron. Nel numero 14, del 13 settembre 1848, infatti, nella parte del foglio riservata alle notizie dell'cc Impero d'Austria, si poteva leggere: Il redattore tene pregato da Gorizia, d'inserire ciò che segue:
UN DELITTO NUOVO
Due giovanetti che per condotta morale ed intellettuale si erano ben distinti durante lo spirato semestre scolastico, Vuno nelle scuole latine, V'altro nelle tedesche, erano stati scelti dai loro professori per recitare nel giorno della distribuzione dei premi gli analoghi discorsi che annualmente qui si tengono, ed anzi ne avevano ricevuta l'istruzione. Però nà Vuno né Poltro ebbe dalle autorità scolastiche Vassenso a tale distinzione, perchè ambo furono trovati rei di grave delitto: erano ebrei . TI redattore, complice per sua sciagura deUo stesso atroce delitto, vedendo inorridir la natura alla sola idea di doverlo palesare al mondo, ha pregato me innocentissimo di farlo in suo nome, e d'implorar misericordia dai lettori pel merito che ha d'essere stato il primo a dare un giornale popolare e libéralissimo a Trieste, Io, però, supposto vero il racconto e supposta l'inesistenza d'una legge che vieti a co-teste autorità ciò ch'esse vietarono, se avessi vestito io d'ossa e di carne quei due giovanetti, se scorresse nelle loro vene il sangue delle mie vene, se mia moglie gli avesse nutriti del suo proprio latte, se gli avessi da bambini portati fra le mie braccia, e accarezzali e baciati, e se mi fossi compiaciuto di ravvisare nel loro volto l'imagine del mio volto, no, io non farei lamenti; ma conducendoli muto e cupo al cospetto di colesti superiori scolastici, e sentendomi agitate le viscere dal sentimento di quella stessa giustizia di Dio che mosse U braccio di Mosè ad uccidere l'egizio che percoteva il suo fratello ebreo, non farei di loro lo stesso, no, perchè la pena sarebbe sproporzionata alla colpa; ma afferrandoli per un braccio, e sco-tendoli con quella forza che dà l'indignazione per l'offesa dignità umana: Mirate, griderei loro additando i miei figli, mirate due umane creature fatte come noi ad immagine di Dio, le quali, per non esser più trattate come la carne del vitello e del bue, hanno dovuto aspettare l'anno 1848, cioè pia di trenta secoli dopo che l'umanissimo Mosè, non cristiano, ma primo legislatore del mondo, emancipava gli schiavi dopo soli sette anni. Tardi sì, ma la natura ha pur fatto sentir la sua voce; ignorate voi ciò ch'è accaduto da sei mesi in qua?. Ebbene, se non potete essere umani per istinto, siatelo per obbedienza al vostro Sovrano; se non per sentimento di giustizia, dimeno per calcolo e per interesse; e se avete figli2) mettetevi in me e pensate al sentimento che provereste voi dallo smacco che voi fate a questi miei; riflettete che dovranno forse vivere nella stessa città, forse anche sotto il medesimo
1) V.: C. PACOTITC, I giornali triestini fino al 1860. (Saggio bibliografico.), in Arckeografo Triestino, Trieste, 1945, s. IV, voli. VII1-IX (LVII-LVIII della raccolta), p. 160. Foglio trisettimanale fino al No. 16 e poi quotidiano in 8 grande (0.23 per 0.305), di quattro pagine a due colonne, al prezzo di un carantano. - Tipografia Weis, redattore Angelo Alpron. Uscì dal 14 agosto 1848 al 3 agosto1849.
2> Non sappiamo se cotesti signori sieno secolari o ecclesiastici.
Questa nota e tutte quelle che seguiranno vengono trascrìtte da quelle segnate col rispettivo numero progressivo dall'estensore dell'articolo A. Pellegrini.