Rassegna storica del Risorgimento
CAVOUR, CAMILLO BENSO DI
anno
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1948
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pagina
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108
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108
V. E. Giumella
giudizio sulla onesta scientifica di certi metodi specie la dove non si da nessun avviso della lacuna chi volle pubblicate la lettere di Cavour a poca distanza dalla sua morte mentre erano ancora vivi, o si erano da poco spenti molti dei personaggi ai quali in esse si faceva riferimento* e mentre ancora perdurava l'impressione e perduravano le conseguenze di tanto grandi avvenimenti politici, si trovò nella necessità di omettere nomi e di sopprimere passi che avrebbero potuto sollevare aspri risentimenti, se non addirittura veri e propri conflitti diplomatici. La polemica tra lord Clarendon e Domenico Berti è eloquente segno di questa necessita.
"È evidente che, mentre ora ancora sul trono di Francia Napoleone IH, non poteva il Berti non omettere brani come il seguente, tratto dalla lettera del 22 febbraio 1856 da Parigi: ho perfino cercato di stimolare il patriottismo della bellissima Castiglione, onde seduca l'Imperatore.... Più Oltre, nella stessa lettera si tace un altro brano nel quale il Cavour scrive di ritenere necessario il ricorrere ai fondi segreti per conquistale alla causa italiana i diplomatici russi presenti al Congresso di Parigi.
Quando, ventidue anni dopo, il Chiala ripubblicò la lettera stimò che fosse venuto il momento di pubblicare anche il brano tagliato, ma non poteva ancora pubblicare il nome della bellissima *) Nel 1884, infatti, quando egli pubblicava il 2 volume della sua raccolta, contenente la lettera in questione, la Contessa di Castiglione era tuttora vivente.
Nel volume Cavour e l'Inghilterra, la lettera è ripubblicata prendendola direttamente dal Chiala, e ne conserva quindi le lacune, ma all'editore non poteva certamente sfuggire l'identità della bellissima, e ne ha riportato, pertanto, il nome tra parentesi quadra, non conoscendo il testo dell'autografo.
Nel periodo che segue subita dopo nell'autografo e che il Berti aveva del tutto soppresso il Cavour scrive esattamente: Per giungere ai russi si chiederà forse l'uso dei fondi segreti. Il Chiala aveva soppresso la parola russi e il più recente editore della lettera, a cui questa volta la fantasia non poteva prestare soccorso, si è dovuto limitare a riprodurre i puntini.
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L'esame delle varianti più significative riscontrato è particolarmente interessante, e documenta quanftKàì é venuto dicendo.
Esse sono state riunite in vari gruppi a seconda che si taajttì.: 1, di varianti dovute a correzioni di materiali errori di ortografia e di grammatica, o di ripetizioni; 2, di varianti esplicative introdotte là dove il testo avrebbe potuto presentare, a prima lettura, delle oscurità; 3, di omissioni di nomi; 4, di varianti che si estrinsecano in vere e proprie lacune introdotte nei;, testi; 5, di varianti dovute ad errori materiali di lettura degli autografi.
*) M. C. R., Roma, busta 293, n. 65/1); D. BEBTI, op. cfc p. 33; L. CHIALA, op. ed. voi. 2, p. 398; Cavour e l'Inghilterra cit., voi. 1, p. 198.