Rassegna storica del Risorgimento

CAVOUR, CAMILLO BENSO DI
anno <1948>   pagina <110>
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V. E. Giuntala
TI Berti prima, e poi il Chialn, integrano l'autografo nel modo seguente: Lord Clarendon disse schiettamente che il Piemonte poteva essere indotto a dichiarare la guerra all'Austria. Il testo della Commissione editrice segue, invece, Pantografo.
Nella lettera del 14 aprile 1856 A il Conte di Cavour riportando un suo col­loquio con Lord Clarendon, scrive: Discorrendo meco dei mezzi di agire moral­mente e anche materialmente sull'Austria gli dissi: Mandate alla Spezia i nostri soldati sopra legni da guerra e lasciate li una vostra flotta.
È evidente, dal contesto, che quel nostri (cioè sardi) dell'autografò, deve intendersi vostri (cioè inglesi) e cosi infatti, trascrivono sia il Berti che il Chiala. In Cavour e VInghilterra, invece, si segue l'autografo, ma sarebbe stato; desiderabile ehe una nota chiarisse al lettore l'errore.
3. - OMISSIONI DI NOMI
Le omissioni di nomi di alcune delle quali si è già data notizia sono fre­quenti. Si è già, anche, accennato ai motivi che hanno determinato il Berti e il Chiala, così come altri editori di lettere del Conte di Cavour, ad omettere i nomi di persone sulle quali i giudizi espressi erano un po' duri.
Queste omissioni sono un grave difetto, perchè è proprio il nome della per­sonalità alla quale il Cavour vuol riferirsi che ci può dare il valore esatto della espressione usata e può aiutare a comprendere il passo.
Nel poscritto della lettera da Chambery del 1 settembre 1857, il Conte di Cavour parla del suo desiderio di recarsi a vedere il monte Bianco anche col rischio di tirarmi dietro Jacquier. Sia il Berti che il Chiala non riportano il nome, ma il primo aggiunge a commento della omissione: Tiene il nome di un deputato alquanto fastidioso. 2)
In una lettera del settembre 1855, si dice a proposito di Riccardo Sineo: Sinco come ella dice s'avvia verso il manicomio. Nella raccolta del Chiala il nome è omesso.3) Così pure nella stessa raccolta non sono riportati i nomi degli interessati nel seguente passo della lettera in data 7 novembre 1859, nella quale si parla della progettata esclusione di alcune categorie di cittadini dalla eleggibi­lità: Ma se si vuole che i magistrati rimangano sui loro banchi, si mantengano pure i professori sulle loro cattedre: Regnon e Viry fecero mala prova; ma Sulis!!. 4)
Interessante omissione è quella fatta dal Chiala del nome di Bianchi Gio­vali, nel riportare un altra lettera del settembre 1855, che dà la prova che costui era sussidiato dal Ministero sui fondi segreti. In essa, infatti, si lègge: Ho rice­vuto la qui unita lettera di Bianchi Giovini. Se ella crede che si possa esaudire la dimanda in essa contenuta, le farò consegnare come l'anno scorso L. 3000 assumendo sul capo mio la responsabilità di quest'atto di corruzione. s)
J) D. BEOTI, op. cit.., p. 40; L. CHIALA, op. cit., voi. 1, p. 434; Cavour e VInghilterra cit., voi. 1, p. 467.
*) L. CHIALA, op. cit., voi. 2", p. 487; D. BERTI, op. cit., p. 30.
*) L. CBIALA, op. cit., voi. 2, p. 363.
*) L. CBIALA, op. cit., voi. 3, p. 152.
5) L. Cai ALA, op. cit., voi. 2, p. 357; cfr. A. OMODEO, op.cit., p. 1, voi. 2, pagina 164.