Rassegna storica del Risorgimento

CAVOUR, CAMILLO BENSO DI
anno <1948>   pagina <120>
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120 Libri e periodici
di un terzo HìlUet a Napoli e ai può concludere con buona dose di probabilità che 1 giovane di cui paria il Frapolli non aia altro che il chirurgo Orazio e che l'inviato lombardo abbia errato nel dargli la qualifica di e ufficiale (nei registri citati ù sarebbe infatti trovato traccia dei servizi prestati presso l'esercito elvetico, come se ne trova costantemente traccia per altri militari). A meno che non si tratti di un altro figlio del colonnello, che sbollita la rosolia del 1848 sia rimasto
in Svizzera. , c
ARMANDO SAITTA
Studi storici per la Costituente. Collana edita a Firenze, Sansoni, 1946-1947, in 16, della quale non sono usciti i voli. 2-6, 4, 5, 15 perchè non consegnati dagli AA. - La collezione di studi storici per la Costituente, diretta da A. M. Ghisalbcrti, doveva avere uno scopo divulgativo; invece in molti volumi ha raggiunto un tono altamente scientifico.
G. MONDACI. La Costituente e la Costituzione americana del 1787, 1946, pp. 98. È un agile volumetto, che prendendo le mosse dall'organizzazione coloniale inglese (così tipica della mentalità e dell'azione mercantilistica), sintetizza con vigoria tutto il lavorio politico-diplomatico, giuridico e morale che portò all'indipendenza degli Stati Uniti e alla Costituzione americana del 1787. L'autore, tecnico di storia americana, si sofferma pure sugli emendamenti e sulla fortuna della Costituzione americana.
A. SAITTA, Le Costituènti francesi del periodo rivoluzionario (1789-1795), 1946, pp, 288. Con una limpida coscienza dell'osmosi tra problema sociale e problema poli­tico-amministrativo, il Saitta esamina nelle Costituenti francesi la risultante di tre forze: della struttura economico-sociale del paese, dello strumento politico che il passato lascia in eredità a questa struttura per esprimersi e della possibilità che questa ha di generare una classe politica. Il Saitta ha illustrato con perspicacia la pressione che la borghesia avviò contro i ceti fendali e al tempo stesso contro i ceti popolari, pressione progressiva che segna il passaggio dalla Costituente monarchica del 1789 a quella democratica del 1793 e a quella più propriamente borghese del 1795 (dove però questi concetti, nota giustamente l'autore, non vanno riferiti a partiti politici come l'intenderemmo oggi noi, ma solo a gruppi di individui); interessante notare come il concetto di proprietà privata venga vigorosamente difeso nelle costituzioni francesi contro i tentativi socialistici dell'epoca.
R. OKESTANO, L*Assemblea Nazionale francese del 1871, 1946, pp. 168. Opera di piana e piacevole lettura. Merito dell'Orestano è di aver visto e sviluppato come l'As­semblea francese, sorta dopo il disastro provocato da Napoleone UT, si sottrasse alla tradizione giacobina e orientandosi spontaneamente verso sempre una più precisa divi­sione fra potere legislativo e potere esecutivo ristabilì gradualmente il parlamelita-rimo, arrivando a creare una Repubblica dove il principio democratico era unito <c ad un regime parlamentare di carattere monarchico e borghese; risultato di tutti i compromessi delle varie forze in giuoco, dopo lo schiacciamento della Comune.
G. BERGMANN, Costituenti e Costituzioni svizzere, 1946, pp. 164. L'autore, con bella conoscenza dei testi delle costituzioni svizzere, esamina con rapido sguardo la Svizzera medioevale e moderna dal 1291 al 1798, indi la Costituzióne della Repubblica Elvètica all'atto della mediazione di Napoleone indi la Costituente del 181415, il passaggio poi dalla Federazione di Stati allo Stato Federale (dal 1815 al 1848) e infine là costituente del 1848 e lu revisione costituzionale del 1874. Completa il quadro Tesarne delle costituzioni cantonali.