Rassegna storica del Risorgimento
CAVOUR, CAMILLO BENSO DI
anno
<
1948
>
pagina
<
121
>
Libri 0 periodici 121
E. SESTAN, La Costituente di Francoforte (1848-1849), 1946, pp. 196. Con complessa visione del più generale moto europeo e con vigoria narrativa il Sestan esamina i vari momenti del Parlamento di Francoforte, dai primi di generosa illusione al crollo definitivo; con giustezza e acume l'autore sviscera gli interni dissidi che dovevano minare il lavoro del Parlamento: l'instabile rapporto tra parlamenti locali e monarchie (dove la democraticità era velata da un'intesa fra i due poteri, con riserva del potere monarchico di dare la sanzione e approvazione definitiva), il sopravvento delle tendenze moderate che finirono per rendere inviso quel Parlamento sia ai rivoluzionari sia ai reazionari (con precisa sintesi il Sestan afferma che l'assemblea di Francoforte e non voleva persuadersi che essa era nata da una rivoluzione e che solo gli sviluppi logici di una rivoluzione potevano conferirle forza e autorità), e, come conseguenza, un vuoto dottrinarismo che credeva di poter tutto risolvere fondandosi sulla opinione pubblica; e infine il suo volto bifronte di liberalismo all'interno e di pangermanismo flenrihflft ai risolvimenti nazionali degli altri membri della famiglia europea: basta pensare alla opposizione dei tentativi nazionali dei sudditi di lingua italiana dell'Austria.
H. MINERBI, La Costituente russa (18 gennaio 1918), 1946, pp. 88. In una breve e chiara sintesi l'autore fa la storia che portò alla preparazione della Costituente russa e l'opposizione bolscevica ad una Assemblea che per la varietà degli interessi sociali non progressivi rappresentativi era vista come un giuoco del reazionarismo borghese: d'onde la sua brevissima ingloriosa vita.
M. TOSCANO, Costituenti europee post-belliche (1918-1931), 1946, pp. 344. Con la sua indiscussa competenza e profonda conoscenza della storia politicodiplomatica e giuridica del mondo contemporaneo, il Toscano esamina con grande precisione la genesi politica e l'organamento giuridico della Costituente di Weimar, della Costituente: cecoslovacca del 1918-20, della Costituente estone del 1919-20, della Costituente austriaca del 1919-20, della Costituente polacca del 1919-21, della Costituente jugoslava del 1920-21, della Costituente lettone del 1920-22, della Costituente lituana del 1920-22, della Costituente irlandese del 1922 e della Costituente spagnola del 1931 (oltre a Costituenti minori: Dieta finlandese del 1919, Assemblea Costituente ungherese del 1919, Assemblee nazionali greche del 1924 e 1927, Costituenti albanesi del 1920,1924, 1925 e 1928, Costituente rumena del 1922). Pregio del volume, che troppo modestamente l'autore chiama divulgativo, è l'esame del nesso che léga intimamente il momento politico-diplomatico al momento giuridico.
5L MARCHETTI, Le Assemblee e le Costituzioni italiane durante il triennio rivoluzionario (1796-1799), 1946, pp. 200. L'autore esamina la Costituzione bolognese del dicembre 1796 illuminandola come primo esperimento democratico italiano; studia poi la Cispadana e le prime assemblee parlamentari italiane, il sentimento unitario nazionale e il rinnovamento costituzionale quale si è esplicato nella Cisalpina; termina con l'esame della costituzione ligure del 2 dicembre 1797, dell'alito della Repubblica romana del 15 febbraio 1798, e dello costituzione partenopea del 1799 (della quale ultima sottolinea l'originalità). .
B. MORELLI, L'Assemblea delle Provincie unite italiane (1831), 1946, pp. 128. È merito della Morelli di aver approfondito, anche con la pubblicazione di documenti inediti, la fortunosa storia dell'Assemblea delle Provincie unite italiane, di averne messo a fuoco le discussioni e i progetti, e di aver seguito anche, passo per passo, sia gli atti del Governo che resse per poco più di un mese quelle Provincie, sia le speranze e il crollo di quegli nomini tutti accomunati nella volontà di abbattere per sempre il dominio temporale e di creare un nuovo ordine liberale, nei confini di una schietta teorica borghese e nazionale. L'opera della Morelli è arricchita di notevoli documenti d'appendice.