Rassegna storica del Risorgimento

CAVOUR, CAMILLO BENSO DI
anno <1948>   pagina <123>
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Libri e periodici 123
R. MOSCATI, La diplomazia europea e il problema italiano nel 1848,1947, pp. 200. Con vigore, precisione e chiarezza, il Moscati sintetizza il problema quaranlottesco italiano sul piano della diplomazia europea. La politica proteiforme del Palmerston e l'azione siciliana di Lord Minto, le ripercussioni della rivoluzione italiana sulla diplo­mazia francese, la missione Hummelauer, la ripresa politico-diplomatica austriaca, il trionfo finale della reazione sono messe a fuoco con una chiara e documentatissima esposizione; la notevole opera del Moscati è corredata da importantissimi documenti inediti di archivi italiani ed austriaci (dispacci scambiati tra il Ministro degli Esteri austriaco e i suoi diplomatici accreditati presso le maggiori Potenze, carteggio del console del Wurtemberg a Roma Kolb col consigliere intimo di legazione Von Poser) documenti che servono di appoggio alla sua vibrata e densa esposizione.
M. PETROCCHI, Riflessi europei sul '48 italiano, 1946, pp. 152. Nel primo capitolo si esamina il clima morale europeo dei pensatori politici italiani, nel secondo si esami­nano le ripercussioni sociali che hanno in Italia i rivolgimenti di Parigi (tra il ceto medio ad un primo entusiasmo per la repubblica in quanto nuovo istituto, subentra il timore che in quella forma si celi una costituzione rossa: in Italia, la borghesia può concedere riforme dall'alto, ma non vuol farsi scalzare come classe dirigente, e il ceto popolare non arriva alla totale richiesta della socializzazione dei mezzi di scambio e di produzione, perviene però alla consapevolezza di un socialismo critico, di contro alla precedente visione di un socialismo sensitivo)', nel terzo Capitolo si esamina la ripercussione poli­tico-diplomatica.
D. DEMARCO, Le e Assemblee Nazionali e Videa di Costituente alla donane del 1859, 1947, pp. 236. Nel garbato ed equilibrato suo lavoro il Demarco studia la situazione interna italiana del 1859, attraverso le rivoluzioni di Toscana, Modena, Bo­logna, le Assemblee Nazionali del giugnosettembre '59, le dichiarazioni di unione al Piemonte, fino alle annessioni dell'Italia meridionale. Particolarmente pregevoli le pagine del Demarco, che riguardano il disagio morale che segui all'unificazione italiana compiuta, è noto, in spregio alle tradizioni autonome delle varie regioni; allorquando ritorna il mito della Costituente, bandita ad esempio dal giornale La Riforma, nel quale era scritto nel giugno 1867: il concetto dell'unità italiana, anche quand'era appena un sogno, trova seco in ogni mente assennata l'idea di una necessaria Costituente, posciachè non era a supporsi l'adesione delle singole parti d'Italia a formare un tutto durevole, omogeneo e forte, senza trovare in un accordo prestabilito la felice soddisfa­zione degl'interessi locati in armonia ed a profitto dell'interesse nazionale.
G. PERTICONE, Il problema attuale della Costituente, 1947, pp. 304. Meditazione sul problema della Costituente ieri e oggi. Il Perticone compenetra accortamente il problema storico-politico con il problema tecnico-giuridico, avendo chiara coscienza che come un problema risolto solo sul piano politico rischia di mantenere una Costitu­zione su un istabile piano costituzionale, cosi un problema affidato alle sole forme giu­ridiche non viene a tenere conto della viva e concreta situazione delle forze politiche: un diritto pubblico non può non tener conto della formula politica. In appendice pro­grammi dei partiti, documenti legislativi e politici italiani e progetti e leggi costitu­zionali contemporanee di vari Stati europei. MASSIMO PETROCCHI
.FRANCESCO CATALUCCTO, La politica estera di E. Visconti Venosta', Firenze, Marzocco, 1940, in 8, pp. 113>X. 15.
Emilio Visconti Venosta, che cinque volte fu a capo della Consulta ed una volta rappresentò l'Italia nel concerto delle potenze europee ad una grande conferenza diplo­matica, diede veramente un'impronta alla politica estera italiana por un cinquantennio