Rassegna storica del Risorgimento

BALCANI ; 1848-1849 ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1948>   pagina <151>
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FONTI E MEMORIE
LA POLITICA ORIENTALE E BALCANICA DEL REGNO SARDO
NEL 1848-49
(DA DOCUMENTI INEDITI)
Un capitolo poco noto, ma non per questo meno interessante della storia del '48 è quello riguardante i tentativi di stringere vasti rapporti tra governi e popoli ita­liani e governi e popoli slavi, ungheresi e orientali, al fine di creare una specie di internazionale degli oppressi contro il comune nemico rappresentato dall'impero absburgico e dal suo alleato zarista.
Poco noto, perchè i documenti che lo riguardano sono stati delibati dal Bianchi *) e dal Morawski,2) ma non sono stati ne consultati né letti tutti e integralmente. Non meno interessante) perchè costituisce un primo significativo esempio dello sforzo delle nazionalità soggette per allearsi in un fronte comune contro i vecchi regimi dominanti e, pur fra le incertezze e le contraddizioni dei diversi sistemi politici e sociali, dei diversi indirizzi ideologici e dei diversi interessi economici, un tipico esperimento di iniziativa popolare o democratica nel quale si riconoscono i migliori motivi del giober-tismo e del mazzinismo. Anche in questo campo, cosi ricco di suggestioni avveniristiche nel suo incipiente ma fiducioso europeismo, il '48 conserva un suo fascino di attualità. Per questo ho creduto utile render noto quanto di inedito e di ignorato risulta dalle let­tere dello Spleny, del Monti, del lecco, del Breanski e dalle istruzioni del Perronc, del Gioberti, del De Launay, del D'Azeglio esistenti nell'Archivio di Stato di Torino. 3)
Balenati qua e là nelle opere dimoiti pensatori* dal Balbo al Gioberti, al Cattaneo, al Mazzini, in forme diversissime, gli spunti d'una politica orientale da legare ed inte­grare con quella occidentale e con quella prussiana e germanica, si ritrovano in termini più concreti nell'azione di Terenzio Mamiani, ministro degli esteri del governo ponti­ficio nella primavera del '48. Dal Mamiani era partita la proposta di inviare presso il governo ungherese un ambasciatore degli Stati piemontese, toscano, romano per allacciare rapporti amichevoli. Anzi, egli stesso aveva mandato il barone Ladislao Spleny, *) suo conoscente* presso il governo provvisorio lombardo con lettere commen­datizie per il marchese Gaetano Pareto, incaricato d'affari di Carlo Alberto a Milano.
Dei piani di alleanza fra le cabinet sardo-lombard et la nation hongroise e dell'interesse e delle prospettive che ad essi si collegavano è interessante documento il memoriale dello Spleny al Pareto datato da Milano il 25 giugno del *48, durante il
l) N. BIANCHI, Storia documentata della diplomazia europea in Italia Torino 1869, VI, 119 Begg., 348 segg.
*) K. MOBAWSKI, H governo di Gioberti, in Ross. Stor. Ris., f. XTI, 1937, 1880 segg., 1889 segg. Cfr. in generale G. FALZONE, Italia e Ungheria nel Risorgimento, Palermo 1940.
'*) Specialmente nelle Carte Politiche diverse, cart. 28, un. 170,172, e nelle Lettere Ministri Porta Ottomana, m. 9 bis.
i) A. BERZEVlGZy, Gli esuli ungheresi in Italia nella seconda metà del secolo XIX, in Ross. Stor. Ris., gennaio-marzo 1932, fase. I, 182.
Lo Spleny era capitano degli ussari e cognato del generale Guyon, uno dei capi delle armate ungheresi ribolli; si era urtato coi suoi colleglli dell'esercito austriaco e perciò aveva chiesto un lungo congedo, stabilendosi all'estero. Nel '48 si trovava in Italia ed ebbe incarico dal Koasutli di prender contatto coi liberali italiani.