Rassegna storica del Risorgimento
BALCANI ; 1848-1849 ; SARDEGNA (REGNO DI)
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156 Guido Quazza
nature à nous conseiUer un prudente riserve surtout pour ne pas nous comprometta* trop ouvertement avec scs puissants advcrsnires, ics Croate et Ics Slavcs d'Autriche, qu'il est si important de ménager étant bien supérieurs en nombre et limitrophes de l'Italie.
Tanto più, e questo era un altro campo aperto all'azione, che il bano di Croazia, Jellachich. pensava a creare un regno slavo indipendente e manifestava il proposito di richiamare i Croati dall'Italia, qualora il Piemonte gli avesse fornito i denari necessari. Inoltre il principato di Serbia tendeva la mano ai Serbi dei confini militari austriaci per aiutarli nella lotta d'indipendenza contro l'Ungheria per poi formare un solo stato sotto lo scettro costituzionale del principe serbo vassallo della Turchia. L'arcivescovo di Carlowitz, presidente del nuovo governo provvisorio dei serbi austriaci, si proda-mava. patriarca degli slavo-serbi e, pur non essendo ostile all'Austria che sovvenzionava la guerra contro l'Ungheria, dichiarava all'inviato sardo conte Luigi Bystrzanowsky che il conflitto' antimagiaro non implicava contrasto con l'Italia.
Eira bene perciò agire con prudenza verso tutte queste popolazioni e consigliava l'inviato sardo a Costantinopoli mandare un agente a Belgrado, nel principato serbo, affinchè potesse collegarsi coi serbi d'Austria e con Jellachich. Dalla Porta gli si sarebbe potuto ottenere un berat come console a Belgrado. *) Il Tecco suggeriva il nome di Marcello Cerniti.2) E nel contempo, attraverso il capo degli emigrati polacchi a Costantinopoli, Michele Czajka. agente del principe Adamo Czartoryski, il quale dirigeva dall'Hotel Lambert di Parigi l'emigrazione polacca, si metteva in contatto col Bystr-zanowskL 3)
Cosi il Perrone, d'accordo col rappresentante del Czartoryski in Italia, colonnello Ladislao Zamoyski, intendeva collegare insieme la politica di sollevazione polacca con quella orientale balcanica. Sperava, con l'aiuto polacco e col concorso della legione polacca, di disgregare l'esercito austriaco facendone uscire i croati. Il Bystrzamwski, come il Tecco, doveva preparare le fila di una coalizione internazionale dei popoli contro l'Austria. E, intanto, accordi commerciali con la Turchia dovevano favorire l'avvicinamento piemontese ad uno dei naturali fulcri dell'equilibrio balcanico e mediterraneo. *) li gioco era di vaste proporzioni.
L'avvento, il 15 dicembre del '48, del Gioberti al governo rafforzò questa politica orientale e balcanica del Piemonte, data la vastità dei programmi nazionali ed europei dell'autore del Primato,
Già egli aveva seguito con interesse a Torino la nascita di un'associazione italo-slava, in cui erano entrati anche esponenti ungheresi e romeni. Appena salilo al potere, pensò di affrettare le trattative con gli Ungheresi, con gli Slavi balcanici e con gli Slavi sudditi dell'Austria allo scopo di indebolire dall'interno il nemico austriaco e di aprire la vìa all'influenza italiana nei Balcani. Lo Splcny venne subito riconosciuto ufficialmente come inviato del governo ungherese e come tale fu presentato a Carlo Alberto, Trattative piò intense vennero condotte dalle due pani e si stabili che i soldati ungheresi che avrebbero disertato in Piemonte sarebbero stati mantenuti ed equipaggiati dal governo sardo per poi essere trasportati, qualora avessero raggiunto il numero di quattromila, con navi da guerra piemontesi sul litorale austriaco. Contemporaneamente
*) Tecco, 15 novembre 1848.
2) Tecco 25 novembre e 5 dicembre 1848. Qualche cenno già in MÒBAWSKI, 1886.
*) Tocco, 16 dicembre 1848.
*) Tecco, 27 dicembre 1848, no. 692 e 693.