Rassegna storica del Risorgimento
BALCANI ; 1848-1849 ; SARDEGNA (REGNO DI)
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158 Guido Quazza
Slavi meridionali, Valacchi doveva essere compiuta; pacificati e uniti, i tre popoli avrebbero occupato insieme illitoraleillirico-dalmatico, mentrela flotta sarda si sarebbe impadronita di Ancona e quindi avrebbe facilitato un'azione in Croazia valendosi del porto di Fiume come via di collegamento tra quei popoli e il Piemonte; un corpo di volontari slavi e ungheresi avrebbe dovuto e potuto collaborare con l'esercito sardo. Piano troppo grandioso e ambizioso, che contrastava con i mezzi limitati del Piemonte e coni profondi dissensi che dividevano le popolazioni orientali e balcaniche.1)
Misure particolari di prudenza venivano raccomandate dal Gioberti al Monti, data la delicatezza della missione:
1) Il Signor Inviato nel dirigersi a Pesth userà la massima sollecitudine. Terrà quindi la linea più breve, ma gli è lecito di fare tutte quelle deviazioni che troverà necessarie o prudenti per l'esecuzione sicura del ano mandato.
2) Durante il viaggio avrà somma cura di stabilire alcune relazioni di persone, col mezzo delle quali si potesse attivare una corrispondenza continua fra esso Inviato e il Ministero.
3) Appena giunto in luogo di perfetta sicurezza l'Inviato spedirà al Ministero un rapporto del suo arrivo. In esso avvertirà il modo di fargli pervenire la risposta.
a 4) In quel primo rapporto l'Inviato non scriverà cose gelose, aspettando che l'arrivo della risposta gli provi che la comunicazione è buona, ed egli possa scrivere con libertà .
Riconoscere ufficialmente il governo ungherese, allacciare rapporti con gli esponenti dello Stato e con le truppe italiane colà combattenti, influire sulla stampa: questi i mezzi suggeriti per dimostrare la necessità dell'alleanza col Piemonte contro l'Austria e l'opportunità di superare, per vincere il nemico più forte, i dissensi con gli slavi.
5) Giunto a Pesth l'Inviato presenterà la credenziale al Presidente della Commissione nazionale per la difesa della patria, ed, ottenuto Vexequatur, aggiungerà alla sua qualità di Tenente Colonnello nell'esercito piemontese, anche il pubblico carattere di Inviato straordinario di S. M. Sarda presso la Nazione ungherese*
6) Il Sig. Inviato farà al Presidente ed al Governo ungherese atto di ricognizione della forma politica indipendente dell'Ungheria*
e 7) L'inviato si presenterà a tutti i Ministri, ai membri più influenti dell'Assemblea, ai più alti Dignitari del Clero, ed ai Capi dell'esercito. A tutti parlerà parole di stima, d'affetto e di desiderio di franca ed aperta alleanza.
8) Chiederà il consenso del Governo di presentarsi alle truppe italiane, che sono in Ungheria agli ordini della generosa alleata nazione ungherese. Loderà la loro prodezza e le confermerà nell'ardore di servire a vantaggio d'Ungheria, che è a vantaggio d* Italia. Riconoscerà da parte di S. M. il Re di Sardegna i gradi militari quali il Governo ungherese li riconobbe, od è per conferirli; e tutti i diritti a pensione, come se quelle truppe combattessero nei campi italici.
9) L'Inviato si porrà in rapporto continuo coi giornali di maggiore credito, ed eseguirà anche prudentemente quelle spese che fossero indispensabili, onde i fogli pubblici ripetano costantemente ed in tutte le forme che la causa degli Italiani e quella
>) AÌTCILOTTI, Gioberti, Firenze, 1921, 329.