Rassegna storica del Risorgimento
BALCANI ; 1848-1849 ; SARDEGNA (REGNO DI)
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1948
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La politica orientale e balcanica, ecc. 161
basso Danubio con quella propria sul Theisa e in Transilvania. In questi termini egli vedeva il da farsi e sperava nel successo:
Guadagnare i popoli di Croazia (ma per questo ci vogliono fondi) onde tenerci preparata e libera la strada di Fiume e Trieste, ciò deve essere l'oggetto di tutti gli sforzi del Sig. Cerniti. Supponiamo come probabilissimo che Nicolò accoccato dall'ambizione militare e politica perda la testa per non lasciare sotto l'impressione d'una sconfitta il nome del soldato rosso, e faccia entrare in Transilvania un poderoso esercito, che i Magiari chiusi fra due armate immense non possano più difendere la loro terra, quale dovrebb'esserc in questo caso disputato il loro partito? Secondo me apraci il passaggio o verso Fiume e Trieste, o meglio ancora verso Vienna, fare insorgere i paesi ereditarli e costringere così i russi a portare il teatro della guerra nel cuore della Monarchia e contro i popoli slavi, ov'ebbe culla la Dinastia d'Habsburgo. I tedeschi vedrebbero forse tranquilli i loro fratelli d'Austria alle prese col Moscovita, o non vedressimo piuttosto sorgere dall'Allemagna una crociata contro l'invasione cosacca? D'altronde se i sudslavi, come tutto fa prevedere, si batteranno con noi per la libertà, non avranno i russi rivolti contro se stessi quelle stesse armi, con cui credevano inghiottire l'Europa, quelle del panslavismo? Dal suesposto vorrà rilevare la S. E, come la mia azione debba andare puramente d'accordo con quella del Console di Belgrado e come io sia disposto a farla prevalere contro qualunque evento presso la generosa nazione magiara. Si avanzino pure i russi, noi Italo-magiari rimoveremo contro i barbari il Cielo, la terra e l'inferno se fosse mestieri, ma salveremo la libertà! a dispetto della diplomazia inglese e del vigliacco Presidente di Francia . l)
A Torino il Gioberti, ormai alla vigilia della sua caduta, veniva confortato nella sua politica orientale anche dal colonello Breanski, il quale rinnovava per iscritto le argomentazioni volte a sottolineare l'importanza di indirizzare il risveglio delle nazio-lità slave in un senso favorevole all'Italia e consigliava di inviare in Balcania un altro uomo di fiducia, che avrebbe potato essere il Negri, conoscitore del tedesco e dei luoghi, avendo soggiornato e studiato a Lemberg, a Fraga e a Vienna. Ti Breanski scriveva il 12 febbraio che sarebbe anche stato opportuno istituire un'agenzia a Breslau e accennare, nel discorso della corona, all'identità degli interessi degli slavi con quelli italiani. 2) Il principe Czartoryski gli inviava intanto un ufficiale serbo Herkalowitz (il 20 febbraio) per prendere accordi più concreti sull'allontanamento delle truppe croate e serbe dall' Italia e il Bystrzanowski gli esponeva i termini del problema bosniaco. ')
Anche lo Spleny, il 20 marzo, un mese dopo la caduta del Gioberti e ormai alla vigilia di Novara, comunicando la notizia di una proposta del "Windischgratz ali Au-stria tendente a facilitare la conclusione della pace con l'Ungheria, dava ancora speranze nell'appoggio ungherese e slavo contro gli Ababurgo.
Les troupes autrichiennes en Hongrie battues sur tous les points, la guerre en Italie déclarée, l'AUemagnc manifestane de plus en plus son aversion pour la supré-matic de la maison de Babsbourg et s'inclmant ouvertement vera la hégémonie de la Frnsse; les provinces héréditaires profondément agitées par la brasane dissolution
J) Monti, Costantinopoli, 5 marzo '49.
2) Observations dn Colone! Breanski, Turin, le 12 fevrier 1849, in Carte Poi. div.,
cari. 28, n. 172.
3) Morawnki, 1888.