Rassegna storica del Risorgimento
BALCANI ; 1848-1849 ; SARDEGNA (REGNO DI)
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1948
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La politica orientale e balcanica ecc. 163
il Monti, un maggior controllo del Piemonte in Dalmazia, nel Montenegro e in Bosnia, e quindi la creazione di nn viceconsolato a Sentali d'Albania retto dal Piccini.J)
Il Tecco, comunicando la buona impressione fatta al Gran Visir dalla ripresa della guerra e dalle contemporanee vittorie ungheresi del gcn. Bem in Transilvania e sul Theiss, ventilava, in caso di vittoria, una quadruplice alleanza italo-turco-slavo-magiara .
Con queste speranze il 7 aprile il Monti, accompagnato dal marchese Migliorati, partiva per Salonicco con un ordine pel pascià di quella città affidatogli come salvacondotto turco. Ma già qualche giorno dopo il patriarca Hajacsich, chiedendo l'intervento russo nel Banato, creava una situazione nuovamente assai pericolosa per il viaggio del Monti. E nel contempo giungeva a Costantinopoli Perdine del De Launay, nuovo presidente del consiglio piemontese, in data 30 marzo, di sospendere 1 a missione, richiamando il Monti in Piemonte e il Migliorati nella capitale turca. Anche al Cerniti si davano istruzioni per un mutamento di politica.2) Il crollo in Italia determinava come immediato riflesso il crollo della politica orientale vagheggiata dal Manùani, dal Perrone, dal Gioberti.
Anche le vittorie ungheresi, che stavano, la fine d'aprile, minacciando Vienna, non potevano più mutare il corso degli eventi.' l'intervento in grande stile dei Bussi in favore degli Austriaci doveva costituire il colpo di grazia agli sforzi genovesi del movimento capeggiato dal Kossuth. 3) Il Monti, pur obbedendo all'ordine del De Launay, chiese il permesso di fermarsi a Belgrado per poi recarsi ai bagni di Mehadia,*) convinto incontestabilmente sul Danubio che l'Austria è alla vigilia della propria rovina . Al D'Azeglio scriveva il 22 maggio di volersi arruolare fra le troppe magiare, riferiva i suoi colloqui col Kossuth e le possibilità ungheresi di successo, insisteva sul-l'importanza dell'alleanza italo-ma giara:
e Kossuth è certamente un nomo eminente. Sereno, pacato al di fuori, ardente al di dentro, egli muove la massa de* suoi connazionali come fosse un sol uomo. La con-fidanza del suo popolo ei seppe meritarsela con vent'anni di fatiche gloriose e di sagri-fici in prò* della patria, non che colla ferrea conseguenza de' suoi principi. Ciò che più di tutto il distingue si è l'abnegazione di qualsiasi ambizione personale: qualità speciale alla quale egli deve di aver potuto concentrare nel proprio Governo tanta unità di azione. Senza essere presuntuoso, mi diss'cgli, io posso accertare che noi siamo forti abbastanza per trionfare e dei russi e degli austriaci; posso disporre all'istante di novecentomila uomini il cui valore e disciplina eguaglia quello dei migliori eserciti. E ben crede alla possibilità di questo trionfo quegli che vede da vicino simili eroi che non hanno di eguali nella storia che i prischi romani conquistatori del mondo. Sulla futura forma politica dell'Ungheria tace ognuno per ora. Quanto ai suoi rapporti col vicinato il governo magiaro non crede basata sull'avvenire la lega ora conchiusa colla Germania perchè gli Alamanni non cesseranno di voler considerare il Danubio come se fosse un fiume tedesco. Colla Polonia non esistono per ora che quei riguardi che legano l'Ungheria ad alcuni eminenti individui di quella nazione. Ma il suo pia possente il suo pia naturale alleato lo vede l'Ungheria nella limitrofa penisola italiana, ora e
)) Monti, lctt. cit. del 24 marzo '49.
2) Tecco, 5, 15, 25 aprile '49.
3) Tecco, 5 e 15 maggio *49.
) Mosti, Belgrado, 9 màggio *49.