Rassegna storica del Risorgimento

BALCANI ; 1848-1849 ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1948>   pagina <166>
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166 Guido Quazza
e agguerriti e 23 ufficiali (fra cui 2 maggiori e 5 capitoni) chiedevano ospitalità al re di Sardegna e volevano essere soldati piemontesi . Egli sperava.' nell'aiuto tem­poraneo della Porta e in quello del Tecco per combinare il trasporto a Genova. *) Era urgente uscirne, poiché se il governo serbo li trattava benevolmente, gli abitanti erano durissimi verso i legionari e parevano al Monti una masnada di briganti. Perciò era indispensabile che il Tecco ottenesse dal governo turco tutti gli appoggi possibili:
1) Ci si accordi protezione, e asilo e nutrimento fino a che abbiamo risposta da Torino.
2) Ch'io possa, quando lo crédessi necessario, servirmi di un passaporto inglese con tesckevelc turco per Costantinopoli ch'io tengo da Belgrado. Questo Pascià contro ogni diritto nega l'uso di questo passaporto che sono in regola.
3) Sollecitare la protezione degli Ambasciatori d'Inghilterra e Francia per la nostra situazione rispetto a Russia e Austria.
. 4) Quando Piemonte non volesse di noi, implorarci un traslocamene in Ame­rica, ove o ci colonizzeremo o prenderemo servizio.
5) Nello stesso caso ottenere servizio nell'armata turca o nel commercio a Costantinopoli, secondo le individualità.
6) Raccomandarci con vostra lettera al Pascià di Vidino. La nostra legione modello di ordine e di disciplina merita di essere distinta dalla polacca che n'è pre­cisamente il contrario .2)
Il Gran Visir e il ministro degli esteri Ali pascià concessero al Tecco hi separa­zione della legione italiana da quella polacca, che per la sua indisciplina correva mag­gior rischio di soggiacere a un'eventuale estradizione. Il ministro sardo potè ottenere anche viveri e trattamento umano fino alla, sistemazione definitiva; inoltre raccolse da sottoscrizioni circa 2000 franchi per il Monti.3) In questo modo i legionari italiani furono protetri dal pericolo di cadere sotto la minaccia di estradizione, la quale fu effet­tivamente chiesta, sotto forma di ultimatum, da Russi e Austriaci alla Porta nei con­fronti della legione polacca. *)
Tuttavia la situazione degli uomini del Monti, mentre la Turchia resisteva alTu-Z-timatum e molli polacchi si facevano mussulmani per sottrarsi al pericolo dell'estra­dizione, permase grave per molti mesi. Viveri, abiti, scarpe mancavano; il morale si abbassava sempre più; le conversioni dei. rifugiati all'islamismo colpivano lo spirito di resistenza degli Italiani. Gli aiuti del Tecco e gli elogi del D'Azeglio non bastavano ad alleviare le loro miserie.s)
In novembre, mentre gli Austriaci e i Russi desistevano dalla richiesta di estra­dizione, anche una quindicina di Italiani si convertivano all'islamismo ed altri seguivano il gen. Hanslat inviato austriaco. Alcuni morivano di malattia, alcuni si
') Monti al Ministro, Bivacco di Vidino, 26 agosto '49.
9 Monti al [Tecco], ivi, 26 agosto '49.
3) Tecco, 5 settembre '49.
*) Tecco, 15 e 16,25 settembre '49. Monti, 1 settembre '49, ali. a Tecco, 16 set­tembre '49. Non pare esatto quanto dice il Bianchi, VI, 348, che anche gli Italiani sarebbero stati compresi nella richiesta di estradizione.
5) Tecco, 5, 15, 25 ottobre '49; Monti al Gran Signore, 20 settembre '49; D'Azeglio al Tecco, 29 settembre '49.