Rassegna storica del Risorgimento

BALCANI ; 1848-1849 ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1948>   pagina <167>
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La politica orientale e balcanica, ecc. 167
sbandavano: solo 257 Testavano agli ordini del Monti. AH pascià proponeva di imbarcarli a Gallipoli su un bastimento ottomano per portarli a Genova, ma il Tecco non poteva accettare a causa del divieto di sbarco posto dal governo sardo, l) Urgevano quindi nuovi ordini da Torino: non si potevano abbandonare quei 257 spossati dallo fatiche e da una marcia estenuante da Vidino a Gallipoli durata dai primi di novembre al 1 dicembre. Anino e Cauvin, inviati dal Tecco incontro al Monti a Gallipoli per aia* tarlo nei rapporti con le autorità locali, venivano accolti al grido carico di speranza di viva VItalia. Perciò il ministro sardo invocava aiuti dal D'Azeglio e suggeriva di far sbarcare i legionari in Sardegna.
Le Colonel et sespauves lcgionnaires réduits au nonibre de 257 individua blessés et extenués de fatigues après une des plus longues et plus péuibles marche*, plusieurs d'entr'eux malades par suite de blcssurcs malcicatrisées, tous parurcnt ou-blier leurs suffrances passfies et la triste inccrtitudc de leur sort aveuir dans un instant de bonbeur, et en voyant des hauteurs de Gallipoli se déroulcr à leur pieda la mer de l'Hellespont, ils éprouvèrent ce mème sentiment indfablc, qui exalta jadis dans une situation scmblable les soldats Grecs immortalés pax la rctraite de Xénophon. Mais hélas nos infortunés Italiens n'ont pas corame les Grecs devant eux au dclà de l'Helle­spont une patrie, qui leur étend les bras, au contraire la desolante perspcctive de l'exil a dù bientòt assombrir ce rayon de joie .2'
A Gallipoli i legionari ottennero una buona sistemazione. AB pascià promise d'interessarsi per ottenere loro un buon impiego, ma caldeggiò l'idea di portarli in Sardegna. 31
U D'A2eglio approvò (9 e 29 gennaio 1850) l'operato del Tecco ed accolse questa idea. Nei pruni mesi del 1850 si compirono i preparativi per il ritorno e il 4 maggio i legionari, trasportati da una nave turca, sbarcarono a Cagliari, accolti con tutti gli onori dal comandante generale dell'isola Alberto Lamarmora. Ti Monti rispose al discorso di benvenuto che egli e i suoi soldati si sentivano orgogliosi di aver coope­rato a mostrare all'Europa il valore degli Italiani e la loro fede nell'unione dei popoli.4) Il 13 giugno la legione fu sciolta.
Cosi si concludeva una pagina degna di ricordo negli annali delle lotte combat­tute dagli Italiani per la solidarietà europea. Ed anche giungeva al suo epilogo, attra­verso un doloroso calvario di singoli, il tentativo, con tanta ottimistica fede ideato e attuato dalla nuova classe dirigente liberale italiana e specialmente da quella pie­montese, di creare un fronte unico delle nazionalità oppresse contro il dominatore absburgico. Tentativo fallito, a riprova dell,immaturità dei tempi e dell'inadegua­tezza dell'Idea e delle forze disponibili, ma significativo nella storia dei conati volti a superare l'angusta cerchia dei confini nazionali verso forme associative più vaste e più alte.
GUIDO QUAZZA
') Tecco, 17 e 25 novembre '49.
2) Tecco, 5 dicembre '49.
3) Tacco, 15 e 26 dicembro '49, nn. 740-742.
*) Tecco, disp. gennaio-aprile "50; Bianchi, VI, 348-49.