Rassegna storica del Risorgimento
ROSSI GABRIELLO ; SOCIALISMO
anno
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1948
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pagina
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169
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Un socialistaconservatore del Risorgimento, ecc. 169
Tre opere furono compilate da Gabriello Rossi. Le prime due (SulV introduzione alla filosofia e sul criterio della verità e Considerazioni filosofiche sulla Storia universale per riguardo alla Religione, ai Governi, ai Costumi, alle Arti belle, alle Scienze ed alVIndustria dai primitivi tempi storici fino ai nostri giorni) rimasero inedite; la terza Sulla condizione economica e sociale dello Stato pontificio confrontata specialmente con quella della Francia e dell'Inghilterra fu stampata a Bologna nel 1848 a spese dell'autore e pei tipi della Società tipografica bolognese
E costituita da due grossi tomi, nel primo dei quali trovasi una lettera dedicatoria ad Ippolito Carnot, ministro dell'istruzione francese, un Avvertimento in data 30 aprile 1848, la prefazione con la data del 30 ottobre 1847, un lungo memoriale, oltre una ricca appendice di tavole statistiche e una memoria del fratello Onofrio Rossi sui vantaggi e danni di una concentrazione dei comuni della provincia di Bologna. Il tomo secondo contiene il progetto, del quale si parlerà oltre, presentato a Pio IX e recante la data del S gennaio 1847 e un'appendice di 68 lunghe postille, l'ultima delle quali in data 30 novembre 1847.
Esaminiamone un po' il pensiero.
Saffi, inviato a Bologna dal D'Azeglio con l'incarico di stornare moti imminenti e dannosi e di confortare i liberali a riporre le loro speranze su Carlo Alberto , ebbe col Rossi e al fatto che questi fu anche uno degli elaboratori della petizione chiedente riforme presentate dai Bolognesi al successore di Gregorio XVI, subito dopo il conclave. Del Rossi tratta incidentalmente il marchese Aldobrandino Malvezzi nella nota opera su Cristina di Belgioioso, accennando all'attività politica da lui svolta a Bologna nel 1831, 1848, 1859 e al fatto che il Rossi fu indirettamente e senza colpa informatore della spia Svegliati (IH, p. 342). Non è però probante questo giudizio del Malvezzi: Fu tra i sansimoniani italiani forse il più convinto, giacché al Rossi non si pud, come cercherò di dimostrare, attribuire la qualifica di sansimoniano (nello stesso errore è caduto Renato Treves nella sua utile ricerca sulla diffusione della dottrina sansimo-niana in Italia). Dal brano della lettera del Rossi alla marchesa Brigida Tanari, che il Malvezzi riporta nella sua opera sulla Belgioioso, Iddio sa perchè sparge la mia vita di amarezze, egli vede che io cammino forse per altra strada da quella che dovrei; fin dal 1831 la mia strada dovrebbe esser stata l'Apostolato della nuova Organizzazione Sociale, e mi son dato forse un poco troppo ad ajutare gli altri nella loro azione politica ai desume che l'interessamento del Rossi verso i problemi sociali risale al 1831, e, per conto nostro, troviamo in questo brano una riconferma a quanto si dice nel presente saggio sull'utopismo del Rossi, che scinde il problema sociale dal problema politico.
Sarebbe sommamente auspicabile un lavoro biografico sul Rossi, che molta luce potrebbe esso fare sui rapporti fra gli utopisti italiani e quelli francesi e sulla diffusione nella penisola delle teorie socialiste; ma una lettera del competentìssimo marchese Malvezzi, che nel suo archivio possiede oltre ai Ebri anche le carte e i manoscritti del Rossi, od alla cui cortesia mi ero rivolto e che qui mi è gradito ringraziare per le interessanti informazioni datemi, da la pròva delle difficolta forse insuperabili che impediscono tale lavoro. Nella scarsità di notizie sulla vita di Gabriello Rossi spero non dispiaccia al marchese Malvezzi che qui venga riprodotta parte della sua lettera: Gabriello Rossi era figlio -li un fattore di campagna della nobile famiglia Cospi, da quanto mi risulta da un appunto di mio bisnonno; che cosa facesse in gioventù, né perchè dovette emigrare in Francia, non sono mal riuscito a sapere; lo ritrovo, invece, dopo il 1840, intimo amico e factotum della famiglia di mia nonna materna marchesa Tanari, precettore o insegnante di mio prozio marchese Luigi Tanari, noto patriota, e corrispondente di mia nonna, la quale, quando il Rossi morì, per aiutare le sue sorelle, ne