Rassegna storica del Risorgimento
ROSSI GABRIELLO ; SOCIALISMO
anno
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1948
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pagina
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171
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Un sociaUsta-consarvatorc del Risorgimento, ecc. 171
aitimi cinquantanni. Ecco dunque sorgere la cancrena che corrode la società: il pauperismo, che porta con sé la corruzione e fa sentirò il suo contraccolpo anche sui consumatori 'sui ricchi. Lo spettacolo attuale dell'Europa incute sgomento non solo in Irlanda, ove la situazione è cronica; ma nella stessa Inghilterra e nella Francia, due nazioni che godono fama di ricchezza e di civiltà, i delitti sempre più atroci e sempre più frequenti testimoniano la profonda miseria di quel popolo, cheli lusso di pochi ricchi non riesce del tutto a celare,
B necessario pertanto, trovare un sistema che, facendo risorgere nella vita economica l'equilibrio, schivi il pericolo del comunismo e tolga i mali della miseria, senza di che impossibile cosa sarà il poter dare un'utile istruzione al popolo ed alla plebe per vincere quella corruzione, che ora rende l'uno e l'altra tanto irrequieti e pericolosi (I, p. IV). A tal fine varii rimedi sono stati proposti e precisamente: I) l'organizzazione del lavoro; 2) il favorire l'industria, 3) il porre riparo all'attuale polverizzazione della proprietà, 4) la libertà di commercio, 5) il ritorno puro e semplice al passato e 6) il comunismo. Rossi scarta tutti e sei questi rimedi: alla realizzazione del primo si oppone la sovrabbondanza di prodotti attualmente in atto in Europa, il secondo oggi che manca la generale associazione sarebbe insufficiente e il terzo urterebbe nella tendenza dell'epoca alla concentrazione terriera in poche mani. La libertà di commercio, giusta e santa, degenera di solito nella libera concorrenza, dannosa e fonte di tanti mali, il ritorno al passato è assurdo e il comunismo, dal canto suo, non significherebbe altro che l'assoluto allargamento di miseria e l'impoverimento generale.
Per Rossi, l'unico rimedio è il porre in giro capitoli oggi immobili ed infruttiferi, e di ciò egli trova una riprova storica nello stato di benessere che, nonostante le stragi e le guerre, accompagnò la Rivoluzione e l'Impero napoleonico e fu precisamente dovuto al maggior giro di capitali.
Il suo progetto è limitato solo allo Stato Pontificio. Siamo nell'anno in cui maggiormente le speranze si affisano su Pio IX e quel fervore di studia, di piani, di riforme ha, naturalmente, il suo contraccolpo anche sul medico bolognese. Ma la tendenza generale del tempo non gli sembra ben orientata: il problema generale è quello del pauperismo ed esso non sarà mai risolto dalla instaurazione di un governo costituzionale o rappresentativo né dalle nuove teorie di libertà. Il Rossi vede, invece, il problema in termini di economia politica e, rifacendosi ad una serie di assertori italiani e stranieri della necessità ed utilità delle banche agricole, come il torinese Solerà, il Dragonetti, il Gastaldi, Napoleone Pini, il conte Salmour, l'aw. Paolo Farina e l'aw. Vannutelli, elabora il suo progetto. Le idee ivi espresse risalgono nella loro essenza a più di un decennio prima: come egli stesso dice, le cose esposte nel mio progetto erano già state comunicate a varii miei amici fino dal 1832 (I, p. V, n. 1); sollecitato a Roma nel 1846 da monsignor Giovanni Gorholi primo sostituto di Segreteria di Stato, da Curzio Corboli, dal marchese Luigi Dragonetti, stese il progetto, che nel febbraio del 1847 fu presentato al Segretario di Stato cardinale Gizzi e a Pio LX.
Ecco il progetto. Punto di partenza per esso sono, oltre le già esposte condizioni generali dell'Europa, le condizioni dello Stato Pontificio, messo in difficoltà dui grave deficit dell'erario che porta con sé un sempre crescente debito pubblico, dalla hnpossi-bilità di riscuotere nei comuni del Bolognese la tassa di focatico e dalla disoccupazione.
L'attuale sistema ipotecario costituisco un grave intralcio per l'agricoltura e perciò il Rossi propone al Governo d'introdurre con opportune modificazioni il sistema in uso in Baviera, Svizzera e Polonio. Due sono i tipi fondamentali di sistema ipotecario: quello tedesco, che poggia sovrattutto nello .specialità (ossia l'ipoteca su un beue