Rassegna storica del Risorgimento

ROSSI GABRIELLO ; SOCIALISMO
anno <1948>   pagina <174>
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174 Armando Scatta
Come sarebbe la pratica di questa Società, ') la maggiore e più sicura confutazione dei beni dello stato di natura! tanto lodato e decantato da Gian Giacomo Rousseau, e dai filosofi del secolo passato? (II, 208).
Questa è la vera posizione di Gabriello Rosai: l'antiginsnaturalismo e I'anticou-trattualismo. Posizione poco esplicita nel nostro, ma che spiega la sua concezione della proprietà chiave di volta di tutto il suo pensiero. Essa non è un diritto naturale dell'uomo né ha un carattere individualistico: è una funzione sociale. Non è il Rossi un ultra* e quindi non è tenero verso il feudalismo con le sue fittizie diseguaglianze del caso o della nascita, anziché quelle della giustizia e della carità (II, 148), ma d'altra parte il sovvertimento del vecchio ordine venuto in Francia gli sembra troppo totale e frettoloso per non aver causato gravi mali.ee Ah, convinciamoci tutti, che gravi mali esistevano per lo passato prima della rivoluzione; ma che l'avere distrutte tutte le grandi istituzioni del passato, fondate sulla natura e sulla giustizia comune* non po­teva arrecare che un alleviamento precario, e che in seguito doveva portare mali anche più gravi, si doveva e si poteva riformare, ma non si poteva distruggerei (II, 78). 2)
La proprietà è tale solo in quanto assomma in sé questi tre caratteri: la stabilità, la sicurezza e la equità, caratteri che la rivoluzione del 1789 ha stoltamente messo in pericolo* Difatti se la proprietà non è libera nell'individuo che la possiede, ella non è più proprietà, non fa più parte della sua personalità; e se non è giusta, cioè, se non è segno di una retribuzione di attività sociale, od individuale, od anche l'effetto di am­massati risparmi di voi o dei vostri maggiori, ella non è più equa, e perciò non è più giusta; e se non è assicurata assolutamente, non può permettere quell'uso e quei mi­glioramenti che solo la possono rendere utile all'universale (II, 823). Questi tre carat­teri possono sussistere ed essere garentiti però Bolo partendo dal concetto che la pro­prietà è una funzione sociale, ossia che essa deve essere sempre unita ad obblighi pubblici. Ciò ha negato la Rivoluzione francese e, perii Rossi, ha avuto torto: biso­gnava applicare il principio proclamato da Machiavelli del ritorno ai principia E l'au­tore con copia di erudizione si affanna a comprovare come in origine la terra avesse questa funzione sociale: non solo i feudi, ma anche gli allodii; e cerca di mostrarne i beneficii e la razionalità. Il male è stato l'ereditarietà delle cariche ad una con la terra.
*) Cioè, di una società che si trovi al riparo da ogni pericolo per via di un generale sistema di assicurazioni.
2) L'antirivoluzionarismo del Rossi poggia sulla sua posizione filosofica plato­nico-cattolica, per la quale, affermata l'universalità del vero e del buono, la storia si palesa non come instauratrice di nuovi valori ma semplicemente sviluppatrice di valori eterni, Non posso... trasandare sopra questo principio essenziale d'ogni certezza TTHTmt e cioè che ogni vero, ogni buono, ha sempre un elemento essenziale non peri­turo benché sempre progressivo; e che addimostra, che senza l'antica continuata tradizione non vi può essere bene perchè la natura si sviluppa, progredisco, si perfe­ziona a gradi, e non mai a salti, e che non v'è creazione nuova di legge, ma solo nuova manifestazione d'elementi non prima considerati, o fatti palesi (II, 76). Si faccia attenzione all'espressione l'antica continuata ira dizione: cosi il bene che si trova negli stati democratici non deriva dalla loro nuova costituzione, ma soltanto da alcune parti della loro tradizionale costituzione, parti che sarebbero perfette e mag­giormente vantaggiose, se appunto si fossero conservate in quella giusta relazione che politicamente ai conviene colle altre parti che devono costituire un buon governo . (II, 427). li progresso, perdo, deve essere graduale e lento.