Rassegna storica del Risorgimento
ROSSI GABRIELLO ; SOCIALISMO
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1948
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Armando Sailta
sentimento religioso, rimana sempre nel nostro stato attuale, come una lettera morta, e qualunque sforzo faccia il governo e la letteratura a fine filantropico, onde cangiare 1 opinione pubblica e far credere alla xistabilizzazione sociale della classe degli infimi operai, a nulla potrà giovare, se non prende in seguito il suo fondamento e la sua base dal principio religioso medesimo; perchè non è più possibile al liberalismo d'operare questo mutamento, di quello che sia ai nostri romanzieri* il fare dell'uomo impiegato a rozze e penose fatiche, un tipo poetico e pastorale pieno di contentezza e di felicità (II, 357).
La soluzione del Rossi entra, adunque, nell'ambito del pensiero sociale cristiano. Delle due posizioni che il cattolicesimo poteva assumere di fronte al pauperismo: la conservatrice quietistica e l'attivistica moderata, egli è per la seconda. Così, polemizzando contro il cardinale Giraud vescovo di Rodez, che, nel suo editto per la quaresima del 1839, aveva affermato : L'associazione sarà sempre il mezzo il più. efficace, non diciamo già per togliere hi mendicità (questione di economia politica della quale noi non abbiamo ad occuparci) o per non avere più poveri, perchè secondo la parola del Signore, ciò non è, per l'espressione di una necessità sociale, perchè vi saranno sempre poveri fra voi, malgrado tutti i nostri progressi di perfezionamento..., oppone attraverso un esame filologico del testo di Matteo (cap. XXV, vers. II) che e Gesù Cristo non formula già, come assioma, la necessità assoluta dei poveri... Egli non impone né l'ordine, né la necessità di aver sempre dei poveri, o per dir meglio dei mendici (II, 380 n. 2). La via della soluzione sarà luminosamente tracciata dal Vangelo, tanto più che in questo campo non dogmatico il Rossi ammette una evoluzione dottrinaria. *) Tutte le questioni di salario, del pauperismo, della popolazione potranno essere risolti dal cattolicesimo nella sua pratica vera e intera.
H problema sociale così al Rossi si mostra soprattutto come un problema di buona volontà e di carità e perciò questi assume una posizione scettica e critica contro i sognatori di una organizzazione completamente nuova della società , che fra l'altro, persuasi che il vero benessere dipenda dalla soluzione di questo problema, inclinano, per l'aspettativa del futuro, ad una inazione che fa dimenticare i doveri del presente. Ma a ciasenn'epoca da Platone a Tommaso Moro ed all'Abate di Saint-Pierre, molti utopisti, più o meno conosciuti, hanno immaginato repubbliche ideali; e gli nomini buoni non perciò hanno trascurato di praticare il bene, che nel loro tempo era riconosciuto e domandato, né tardavano perciò, al momento della realizzazione di quelle sognate repubbliche, la cura di migliorare o soccorrere, come loro fratelli, i poveri che ne abbisognavano (H, 368).
Il problema di oggi perciò è non già di distruggere l'ordine esistente delle cose per rifabbricarne un nuovo, che fosse tutto di piacere e di eguaglianza, ma di sviluppare e di far sorgere dal seno stesso della nostra società, e dalle nostre antiche e moderne leggi ed istituzioni, tutto quel bene che racchiudono i principi essenziali ed eterni delle
*) Il dogma cattolico è conosciuto, è definito, è invariabilmente fissato, e guài a colui che lo volesse attaccare, od alterare sotto pretesto delle esigenze della nostra epoca; ma nell'ordine temporale e nelle sue applicazioni alla vita sociale, è permesso di credere ohe l'Evangelo tenga in serbo, per ciascuna età successiva, un nuovo sviluppo della verità che il secolo precedente non ha esattamente intesa e manifestata, e che trovandosi conforme al magistero della Chiesa, corrisponda a tempo opportuno all'appello e al desiderio di ciascuna generazione, o serva di luminosa insegna alla eivilizr zazione ognora perfettìbile e progressiva (367).