Rassegna storica del Risorgimento

ROSSI GABRIELLO ; SOCIALISMO
anno <1948>   pagina <183>
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Un socialista-conservatore del Risorgimento., ecc. 183
vero della richiesta da parte dei liberali della guardia civica. Coaì può al metodo di reclutamento e di addestramento della guardia civica opporre, e tecnicamente a ragione, l'altro della riserva piemontese o del Landwehr prussiano; però l'animo politico del tempo gli rimane ermeticamente chiuso. *)
Nell'agosto del 1847 mona. Corboli Bussi andò in Toscana e poi a Torino per con­cretizzare la lega doganale, che venne stipulata il 3 novembre fra le corti di Roma, Firenze e Torino. È noto l'entusiasmo che essa suscitò in Italia e come ad essa si diede più un carattere politico che economico, vedendosi in essa come scopo finale l'indipen­denza nazionale dallo straniero. Come diceva il Farina, essa nel concetto dei savi e del pontefice essere doveva il mezzo, il principio, il vincolo più. forte di quella lega politica onde l'Italia potrebbe venire in essere di nazione . Nel Rossi,invece,, non v'è un accenno politico, si vedono solo i vantaggi economici e finanziarii: Ora che l'Europa sente il bisogno delle leghe doganali, 'ora che per la magnanimità del Sommo Pio, di Leopoldo II, di Carlo Alberto, noi ne possediamo di già un principio, noi dobbiamo sperare che pei trattati commerciali che si stabiliranno fra le differenti leghe doganali spettanti alle varie nazioni, verranno a fondersi tali intime relazioni, che diano libero giro ovunque ai Biglietti delle diverse banche nazionali, ogni qualvolta questi biglietti sieno garantiti su. fondi reali e presenti. Allora non vi sarebbe più bisogno di trasmettere così spesso delle verghe d'oro e d'argento da uno ad un. altro paese, con danno del commercio, dell'industria, ed anche della sicurezza di una Nazione (H, 300).
La polemica del Rossi sul piano politico s'indirizza essenzialmente contro i regimi costituzionali e rappresentativi. Fondamento di essi, come dimostrano le corruzioni elettorali sì frequenti in Inghilterra, è l'ipocrisia e l'immoralità: essi sono dei sistemi bastardi, i quali essendo senza principii stabili, fanno consistere tutto il bene di un governo, nelle garenzie di potere protestare ed opporre; per cui non ponendo fra gli uomini alcun ordine gerarchico dipendente dalle loro individuali facoltà, debbono necessariamente intralciare l'azione del Governo, costretto sempre a ondeggiare fra la debolezza e la violenza, cioè fra l'Anarchia ed il Dispotismo (II, 103).
La polemica procede da due piani: dal miscuglio teorico che una simile forma di governo comporta e dal culto dell'oro che ne deriva per le leggi elettorali. Su quest'ul­timo punto, *) il Rossi esclama: Ahi Si finisca una volta dal credere, come pur troppo ai fa presentemente in quasi tutt'Europa, che un poco d'oro ammassato (e per lo più con non troppa lealtà e coscienza) dà soltanto diritto di fare le leggi, e di potere cosi dirigere l'intera umana società (H, 453); il primo proviene dal miscuglio, derivato dai fatti dell'antico dispotismo e delle nuove leggi, e dai desideri dipendenti dalle sofferte liberali rivoluzioni , onde la duplice tendenza di questi governi, o verso la centralizzazione dietro l'esempio di Luigi XIV e Napoleone o verso un anarchico decentramento, sull'esempio dei Girondini, e quindi in ultima analisi una perpetua e continuata differenza fra il popolo e l'autorità . Coaì da questi: governi derivano i seguenti mali: gravi imposizioni, burocrazia e centralizzazione.
1) Nell' Avvertimento tuttavia in data del 30 aprile 1848 tale disinteresse verso il problema politico del tempo scompare, o meglio ri attenua,
2) Così Rossi si mostra ostile alla Riforma, elettorale inglese realizzatasi qualche ano prima: essa ha semplicemente cambiato il carattere dell'influenza aristocratica: alla corruzione si e sostituita l'oppressione.