Rassegna storica del Risorgimento
ROSSI GABRIELLO ; SOCIALISMO
anno
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1948
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pagina
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184
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184
Armando Saitta
Queste critiche non son nuove: sì trovano in tutti i socialisti da A. L. Mazzini al Pisacane. Ma, mentre in costoro la critica è condizionata da una richiesta di maggiore democrazia, nel Rossi vi è una critica conservatrice ancien regime. J)
Come dei tre clementi dell'economia constano, produzione e distribuzione l'economia politica ha avuto il torto di scinderli e di curarsi a prevalenza ora dell'uno ora dell'altro di essi, codia politica ha avuto il torto di considerare come governo uno dei tre elementi costitutivi di 'esso. Con distinzione aristotelica, infatti, Rossi distingue monarchia, aristocrazia e democrazia, ma essi non costituiscono isolatamente il governo,
*) Non devono perciò trarre in inganno alcune osservazioni e ghidizii storici del Rossi che si riavvicinano a quanto scrivevano allora i rivoluzionari socialisti, come la critica alla monarchia di Luigi Filippo, il giudizio sull'Inghilterra che sempre più si evolve verso una plutocrazia e sovrattutto l'interpretazione economico-classista della lega inglese dei cereali: La lega è adunque l'opera della classe media, o della borghesia, la quale tende ad innalzarsi nella posizione sociale, come già s'innalzò la nobiltà; né si creda, che sebbene la borghesia, non dimandi eccezioni veramente personali o di classe, pure agisca pel solo zelo di principii: perchè, come bene dice uno dei suoi più caldi ammiratori {Leon Faucher], essa vuole ottenere un'influenza nel Governo, vuole vincere l'aristocrazia e la sua potenza. Difatti questa nuova aristocrazia de' borghesi è già grandemente avanzata. Non solamente i capitalisti concentrano nel commercio e nell'industria, in modo tale da creare fortune, capaci di rivalizzare coi grandi feudatari della proprietà fondiaria; non solamente il manifatturiere, il b anchiere, il proprietario di navi, ha come l'antico feudatario una specie di clientela, di vassalli o di tributari, che lavorano per lui, ma anche ha di più; e cioè quest'ordine industriale dispone ora in Inghilterra, come la proprietà territoriale, di una setta religiosa. Difatti come la chiesa anglicana percepisce le sue rendite dalla decima, che le devono i frutti della terra, così i metodisti (che formano un'altra' chiesa stabilita, chiesa fortemente organizzata e politica) sono veramente al soldo dei manifatturieri. Onde poi, mentre che il chiericato anglicano ripudia ogni agitazione contro le leggi sui cereali, i ministri metodisti ed indipendenti hanno scomunicate queste leggi in una specie di concilio tenuto a Manchester nel 1843, ed al quale assistevano circa settecento di questi ministri. Perciò hawi ora in Inghilterra, Aristocrazia contro Aristocrazia; Chiesa contro Chiesa ecco il segreto di questa lotta, che unirà forse con una divisione di poteri e di utili; ma che non potrà giammai finire con una riconciliazione fra loro, uè mai potrà arrecare alcun bene al misero popolo; perchè la guerra è guerra d'orgoglio e di sordido interesse (II, 398-9). E in nota il Rossi aggiunge: L'aristocrazia vede in questa lotta contro le leggi sui cereali, le usurpazioni di una nuova aristocrazia che congiungendo l'opulenza all'operosità intellettuale, si è presentata recentemente come rivale dell'antica in tutte le cariche dello Stato, e della Società, e che vuole entrare a parte degli onori, e dell'autorità, e che stende perciò- ogni giorno più i suoi possedimenti territoriali, disputando agli antichi padroni, ereditari del suolo, l'influenza sociale e politica, di cui godevano il monopolio già da molti secoli. A questa gelosia* ohe inspira l'aristocrazia manifatturiera e commerciante, gelosia che esiste in moltissimi casi, e che si prova da molti anche senza averne la coscienza, noi attribuiamo principalmente l'ostilità che mostra la nobiltà proprietaria contro una miseria, che deve accrescere la sua prosperità ed autorità. Ma il risultato non è dubbioso. La nuova aristocrazia ha già gettato le forti sue radici, e si manterrà cortamente nella posizione alla quale la chiamano i suoi naturali vantaggi; e questo due prime classi della società, che hanno molte tendenze comuni, seguiteranno però a contrariarsi solo per cagione della loro ambizione e cupidigia .