Rassegna storica del Risorgimento

ROSSI GABRIELLO ; SOCIALISMO
anno <1948>   pagina <185>
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Un socialista-conservatore del Risorgimento, ecc. 185
bensì sono gli elementi necessari di esso ed ognuno di loro è assolutamente necessa­rio, onde la fórma di governo possa dirai ottima (II, 429).
Tale IIoXtTirjta è da Rossi giustificata con due argomentazioni: una di carattere storico e l'altra di carattere filosofico-antropologico. La primo, già adoperata dal Galeotti nella sua Della Riforma municipale, si rifa alle opinioni di alcuni padri della Chiesa e sovrattntto di 5. Tommaso che scriveva: Talis vero et onmis optima politica beni commixta ex regno, in quantum, unupraest, ex aristocratia, in quantum multi principantur secundum virtutem, et ex democratia, id est, potestati populi, in quantum ex popularibus possunt cligi principe, et ad popolimi, pertinet elcctio principum (brano riportato da Rosai in II, 429) ; l'altra giustifica i tre elementi del governo mercè un parallelismo con le tre facoltà umane. Queste sono la morale, l'intellettuale e la fisica e ad esse corrisponde l'educazione, l'istruzione e la pratica. Quindi nel governo vi sarà l'elemento monarchico che rappresenta la morale e la legge religiosa, l'aristo­cratico che attraverso il dominio delle capacità realizza la legge sociale e infine il demo­cratico mercè il quale il popolo applica la.legge municipale.
Con motivi cari ai teologi cattolici, Rossi distingue, cosi, la potestà ecclesiastica e la potestà politica. La prima deriva immediatamente da Dio e risiede in un uomo immediatamente: essa perciò è il tipo della vera monarchia, perchè quivi la potestà è sempre suprema, ne ha bisogno per esser tale di alcuna sanzione degli inferiori o della moltitudine (II, 433). La politica si divide in due parti: la legislativa e l'ammini­strativa; la prima espressione della ragione risiede sempre nei governanti che a tal uopo sono delegati dalla nazione come gli uomini più abili a decretare le cose giuste ed a ben diriggere, la seconda, invece, riguardando l'amministrazione delle città nel loro interesse materiale, ed essendo espressione della esperienza, spetta alla moltitudine.
II primo potere, dunque, risiede nel sacerdozio e la sua autorità è tutta morale e volontaria, giacché i suoi unici meiosi di coercizione sono il sacrificio, l'esempio e l'anatema. I suoi mezzi sono costituiti dalle decime, che sono e saranno di divina istituzione e a tal proposito rispunta nel Rossi il comunismo terriero di consumo che già s'è visto: ossia, avendo Dio concesso i beni7naturali a tutto quanto l'uman genere le rendite che semplicemente derivano dalla sola feracità naturale de' beni naturali, devono essere spese a vantaggio universale, e perciò a maggior gloria di Dio (II, 438). Anche questo potere ha diritto alla difesa: se attaccato, ha diritto all' appello dei suoi fedeli, o la Crociata; allora colui che muore per la sua religione, è un martire; perciò la Chiesa non ha né assoldati, né guardie; ella al contrario possiede tutti quanti i fedeli, i quali sanno morire e vincere per essai.
Il secondo è costituito dall'aristocrazia, la quale, essendo espressione della se­conda facoltà umana, cioè l'intellettuale, è costituita dai capaci per istruzione ed abi­lità. L'essenza del potere starà nella capacità e riceverà la forma esterna della sanzione del popolo. Come sarà costituito questo potere, che in fondo è il vero e proprio governo? Rossi vuole un Senato legislativo e conservatore, al quale si accede unicamente per diritto di ufficio e che sarà a vita,') uh Parlamento formato dai Deputati Ubera­mente nominati dal popolo e da esso retribuiti. Parlamento che avrebbe il diritto di approvare o disapprovare le leggi proposte, conservando sempre in tutta la sua
ì) Qualche membro non sarà per diritto di ufficio: ai tratta di cittadini illustri, la cui nomina vien proposta dalla Camera dei deputati ma la etti ammissione o meno dipenderà dallo stesso Senato.