Rassegna storica del Risorgimento
DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; LEGA ITALIANA
anno
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1917
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pagina
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716
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<?. Paladino
parte furono effetto del ricordo del passato, non per questo vanno oggi giustificate, specialmente se si bada al danno che produssero alla causa nazionale.1
Dolorosamente rinereelulità e la diffidenza nel re delle Due SU calie, ohe in fin de* conti si risollevano in un vero e prppo preconcetto nel giudicarne gli atti, non furono una prerogativa degli uomini del tempo, che spesso ignoravano il vero slato delle cose,: e laloraj pur sapendolo, erano fuorviati dal pronunziare un retto giudizio da ragioni o da interessi di parte ; ma persistettero anche in seguito, tanto che, per rimanere nel nostro argomento, dopo vent'anni dai fatti uno storico serio, se non sempre fedele,2 come Hieoniede Bianchi, il quale ebbe a sua disposizione i documenti, trattando dei progetti per la conclusione della lega italiana nella primavera del 1848, non si astenne dalTaocusare di malafede il governo napoletano ed il re in particolare -per il contegno da essi serbato nel corso delle trattative. Modo davvero strano di giudicare gli uomini in senso opposto "a quello che risultava dai fatti non ignoti allo scrittore!.
Con maggiore obbiettività riprendiamo qui la questione, e, sulla scorta dei documenti, ci proponiamo di rifare la storia delle trattative condotte dal governo napoletano per la conclusione della lega italiana nel: marzo e nell'aprile del 1848, trattative riuscite purtroppo inutili si sa bene per colpa di chi. Nutriamo fiducia che dalla nostra esposizione risulterà chiara la verità, e che per essa rimarrà distrutto uno dei motivi, o, dirò meglio, dei pretesti addotti dagli storici per attribuire a Ferdinando II la responsabilità del fatto più grave accaduto durante il suo regno.
La proposta di una lega doganale e politica da concludersi fra gli Stati italiani, partita da Pio IX nel 1847, fu ripresa dal Granduca Leopoldo di Toscana nell'anno successivo. Questi, preoccupato delle minacce dell'Austria, la quale per il trattato d'alleanza col duca di
ìjvi, Gtìfep al Sèrraenpriola. ìfoeme, 18 febbraio 1848. Secondo E Grlfeo la. strana fl'opwmiow lattagli dal Cnrrega era quella ohe alami tristi si sformavano (ti smcitaH e "eite ora dalla generalità si motto in campo por forammo soggetto di discordia, di timori, di aspettative} e quella per la quale (pia elio le pas-saie vicende) non sono stati resi alla Maestà sua quegli omaggi medesimi, flì cui I Toscani sono stati tanto prodigai agli altri sovrani d'Italia .
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