Rassegna storica del Risorgimento
GENTILINI ENRICO
anno
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1948
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pagina
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236
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236 Luigi Bui/eretti
abbondando di luoghi comuni, di ingenuità da autodidatta e da pubblicista rimasto sempre un poco provinciale, in numerose pagine, con molte osservazioni e proposte precisa motivi mazziniani e insiste originalmente sull'elemento ohe non potremo definire che socialistico. Mazzinianamente vuole combattere il materialismo e liberare la società dai mali che la travagliano, risolvere i problemi alla luce delle convenienze universali , ma non subordina i problemi politici a quello etico di nazionalità bensì a quello etico della redenzione del popolo. U termine popolo assume così un valore preciso pur non identificandosi, se non tendenzialmente, coi poveri contrapposti ai ricchi, e la nazione diventa qualcosa di meno di un ideale etico, finisce cioè a coincidere col corpo dello stato democratico. Dapprima il Gcntilini divide le classi secondo schemi ancora un poco tradizionali, da una parte gli eletti ossia i privilegiati per censo o per nascita, dall'altra i reprobi , i non privilegiati, ma-sùbito impernia la classificazione sulle differenze economiche e il vero popolo è quello dei diseredati, afflitti dall'ignoranza e dalla miseria; il termine ignoranza lo riporta alle distinzioni non materiali, moralistiche direi, e scorge reprobi anche colà dove si crede incontrar la felicità ; ma, alla fine, il popolo è, senz'altro, la massa della plebe, i cui privilegi consistono nel fornire un numeroso contingente di popolazione, che nasce nel bisogno o nello spedale per morire in essi. Lavoro precoce nell'infanzia, sacrificio della libertà in gioventù, travaglio esclusivo, eccessivo, mal ricompensato; ogni sorta di .torture fisiche e morali nell'età robusta... Le sue figlie abbandonate alla prostituzione . La lettura degli utopisti dal Campanella al Moro al Morelly, dei socialisti contemporanei, che cita (Owen, Saint-Simon, Fouricr, Proudhon, Pecqueur, Cabet probabilmente cono-scinti in Francia) lo ha reso certo cosciente di non essere un isolato a trattare certe questioni, ma le esamina attraverso impostazioni mazziniane e stati d'animo personali. Egli vede agitarsi lo spettro della vendetta del popolo la quale s'addensa carne la marea; e sale e minaccia di rompere sdegnosamente le dighe dell'iniquità; ma quale motivo adduce all'ineluttabilità della rivoluzione proletaria? non può essere data la pace dell'eternità a tante infamie di una società degenere e crudele, che superbamente risponde colla logica delle prigioni, delle galere, dei patiboli a chi richiama giustizia; lo scopo della quale è l'oro, ed ha per fondamento l'usura sistematica . Lo sdegno morale, la concitazione etica, che quando vogliono assumere forma logica sfociano nel Mazzini in imprecise forme di derivazione cristiana nelle quali la sottolineatura dei -vocaboli con espedienti tipografici tiene il luogo della precisazione concettuale, non possono che concludersi in previsioni apocalittiche nella scia del Maestro: Lo scioglimento della catastrofe e vicino, facile prevederne l'ora . Sarebbero frasi se non le sostenesse una serie di osservazioni sensate, anche se non troppo e non sempre connesse tra loro, e di affetti eticamente degni sentiti in perfetta sincerità di spirito. Allo stesso modo che dottrinari cattolici respingevano come inutile qualsiasi mutamento politico se non fosse stato proceduto da una restaurazione religiosa, cosili Gcntilini voleva realizzato anzitutto un riordinamento sociale fondamentale (p. 10): neQa scia dei più antichi socialisti, di coloro, cioè, che rifintavano di considerale
favorevoli al Collegno e operanti in modo di disperderei volontari e di arrestare l'impeto generoso dei Lombardi; l'ingegno e il merito erano tacciati di repubbUcanismo , ai rifiutavano i carabinieri svizzeri; dal Collegno si cadde nel Sobrexo e solo alla fine si chiese l'aiuto di uomini come Maestri, Restelli Fanti. Propone il <G. iLmutomento del personale dei ministeri e specifica i requisiti di un .ministro della guerra, accennando argomenti ohe svilupperà nel Saggio oh.