Rassegna storica del Risorgimento
GENTILINI ENRICO
anno
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1948
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pagina
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242
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242 Luigi Bui/eretti
Nella concitazione il Gentilini esce talora anche in espressioni che a ima mente critica si rivelano bestialità,l) ma se le dimostrazioni difettano, 2) causa l'abuso del tono sentenzioso e sentimentale, proprio dello stesso Mazzini, gl'ideali proclamali e invocati non sono men nobili (così l'eguaglianza de* diritti dell'uomo e della donna) (pp. 111-116) e le battaglie combattute meno sante: così quelle contro la religione del ricco, 3) contro i liberali non democratici, *) contro gli avvocati professionisti della politica (pp. 117-8), contro l'invasione degli dementi finanziari nel corpo elettorale, contro i notai mezzani dell'usura . 5) La sua esperienza prevalentemente di fuoruscito lo porta a raffigurare la situazione politica italiana un po' sulla falsariga di quella francese e le sue espressioni contro il Parlamento potrebbero meglio applicarsi a quello della monarchia di luglio che a quello subalpino, poniamo, quantunque non vi mancassero avvocati o banchieri: Il Parlamento è abbandonato alla sovrana influenza dei leggisti [sùQ e della banca, e poco gli cale della rovina degli interessi della maggiorità, dell'agricoltura (p. 123). Qua e là, nonostante le professioni di combattere la dottrina secondo la quale<cl'uomo è essenzialmente cattivo (p. 102), indulge a un pessimismo che genera persino qualche osservazione insensata. <) Panacea di tutti i mali sociali, abbiamo detto, l'associazione. Ma l'associazione del Gentilini, a differenza di quella mazziniana espressasi concretamente nelle cooperative di produzione e di consumo, ha più affinità coi falansteri che con qualsiasi istituto dell'economia capitalistica; egli vagheggia, infatti, trasportando nell'utopismo sociale l'esperienze di scrittore di cose militari, persino l'associazione delle famiglie: Se... gl'interessi fossero, come la milizia, in comune, e che si dividessero per isquadre, una sola pentola basterebbe, ci sarebbe economia di combustibile, una sola donna per isquadra attenderebbe al cibo, un'altra alla cura de* ragazzi, si avrebbe sulla qualità dei generi pel cibo la scelta, la preferenza, ed il cibo sarebbe migliore, e le braccia delle altre donne potrebbero adoperarsi in altri lavori; otterrchbesi così ira-maggiore guadagno, e non soffrirebbesi
?) Per es., La morte è l'avvenire di chi non nasce ricco (p. 110).
2) Per es., per dimostrare l'uguaglianza delle proprietà Ewi pure una terra per tutti, la creazione è eguale per tutti (p. 100).
3) Con superstiziosa adorazione s'impone una religione per appoggiare il suo egoismo, ha riguardi per l'ipocrisia, protegge la bacchettoneria, e careggia il sacerdote dell'ignoranza (p. 108).
*) Sino a che si lascerà il mondo andare a rimorchio dietro a certi uomini i quali sogliono incensare pubblicamente la libertà, ed in privato esercitano il dispotismo, prevalendosi di una legge arbitraria, vergognosa, che inverecondi si danno ad intendere di correggere, e i quali presumono di guidare gli altri, mentre sono sentina di mala fede ed esemplari di reità, la società non speri di cogliere il bene (p. 110).
3) Probabilmente al Gentilini più che i notai italiani erano presenti quelli francesi descritti dal Balzac
) A pp. 124-127 si scaglia contro alcune professioni degenerato nella società attuale: il medico ( ha interesso di prolungare i patimenti, le malattie e di crearne se fosse possibile), il prete (in luogo di essere il padre comune, l'esemplare della moralità, del disinteressamento, specula con ipocrisia sulla morte; ai serve della bacchettoneria, ecc., e eoa perde coll'impostura e cnll'avarizia la religione per guadagnare denaro), l'istitutore ( si limita a far apprendere superficialmente), il mercante ( ha interesse di denigrare il suo virino o collega di commercio per esercitare solo l'usura mercantile), l'operaio ( ha interesse di lavorare il meno possibile, di prolungare l'esecuzione dell'opera, di chiedere una mercede disonesta ), l'appaltatore* il giornalista (cortigiano menzognero) sia gazzettiere sia pubblicista proprietario.