Rassegna storica del Risorgimento

MENGHINI MARIO
anno <1948>   pagina <248>
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248 Amici scomparsi
di grande mole fu un volume sui rapporti fra Governo Sordo è Governo Provvisorio di Lombardia durante la guerra del *48, nel quale i documenti sono illustrati dalle note, in cui rifulge la profonda conoscenza del complesso momento storico e di tutte le fonti, necessarie a comprenderlo, laddove la succosa Introduzione giunge a conclusioni equi­librate ed obbiettive. ') La dedica del volume alla sacra memoria di lutti coloro che con' sacrarono V'opera e ìa vita a prepararepur attraverso momentanei, inevitabili contrasti Vunità spirituale degli Italiani, dice da sola quale alto, religioso concetto della mis­sione dolio storico, supcriore alle passioni di parte ispirasse nel Suo lavoro la Buttini, sdegnosa sempre di ogni settarismo.
Aveva ancora sul telaio uno studio sulla prigionia del Mazzini a Gaeta nel 187,0 per illustrare documénti lasciatile da P. Fedele, e ne avevamo impostato insieme un altro sull'anno di Mentana, per concederci ogni tanto la gioia di un comune lavoro, gioia sostituita ora, nel compierlo, dall'acuto rimpianto.
Ma oltre all'attività scientifica della Bottini, è doveroso ricordare quella da Lei spiegata nella scuola, nella quale profuse tesori di amore e di sapienza educatrice. Dell'insegnamento della storia Ella si valse come di strumento mirabile per ispirare il eulto della verità e dell'onestà, combattendo ogni partigiana deformazione, ogni sleale e pavido travisamento dei fatti, suggerito da interessi settari comunque masche­rati. Anche in tempi tristi, EHa seppe conservar quella indipendenza spirituale e mo­rale, che la guidava a compiere sempre e soltanto ciò che stimava necessario per il bene delle giovani anime a Lei affidate, resistendo con serena fermezza a pressioni ed amarezze, esempio costante di rettitudine e devozione al dovere. Ond'è naturale il cordoglio di collcgbi ed alunni per la Sua immatura scomparsa, che costituisce una irreparabile perdita per la scuola italiana. Al cui rinnovamento, anzitutto morale, Ella avrebbe recato ancora il più valido concorso, se avesse potuto continure a dedi­carle la Sua quotidiana fatica: quanti L'hanno conosciuta ed amata tengano viva la fiaccola, che brillò di tanta luce nelle Sue moni pure, e ispirandosi al Suo esempio, ne
onorino in tal modo la memoria!
MARIA. AVETTA
MARIO MENGHINI
Il 12 febbraio 1945 si spegneva in Roma Mario Menghini, suscitando vasto rim­pianto tra quanti ne apprezzavano le doti di uomo e di studioso.
Aveva iniziato la sua opera con studi di carattere prevalentemente letterario: ricordiamo La vita e le opere di Giambattista Marino (Roma 1888) e l'edizione purtroppo interrotta delle Lettere familiari di Annibal Caro; e in questo campo letterario aveva pure lavorato su Tommaso Stigliani, sui canti popolari romani, su antichi proverbi, canzoni e cantilene popolari.
Poi aveva spostato i suoi interessi nel campo storico, quando fortuitamente ebbe incarico dal Nathan, di lavorare sui manoscritti mazziniani che costui possedeva: anzi era stato proprio il Carducci al quale il Menghini era legalo da devota amicizia a farne il nome al Nathan.
E fi così che il Mazzini divenne un po' l'idolo della sua vita e il programma della sua lunghissima fatica. Accanto ad altri lavori (quale il noto volume sul Frapolli ed. Lo Mounier e gli scritti: La spedizione Garibaldina di Sicilia e di Napoli nei proclami, nette corrispondenze, nei dtarii e nelle illustrazioni del tempo, Torino, 1907; Il Conte
1() . Istituto perla Storia del Risorgimento Italiano, Biblioteca scientifica; serie li, Fonti, Voi. XXII, Roma, Vittoriano, 1938, pp. XL-422.