Rassegna storica del Risorgimento

SPADONI DOMENICO
anno <1948>   pagina <251>
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Amici scomparsi 251
di Filippo Tarati fondando, anche, La Provincia Maceratese ottimo settimanale vissuto lungamente dal 1895 al 1922 in veste d'accreditato organo del partito demo­cratico riformista.
Consigliere e poscia Assessore del Comune natio, molto Macerata deve a Dome­nico Spadoni che, volto sempre l'animo all'elevamento culturale e materiale del popolo, s interessò particolarmente dello sviluppo degl'istituti scolastici e parascolastici (asilo infantile, scuole rurali, urbane, serali, professional, magistrali, Museo Macera­tese del Risorgimento Italiano) non trascurando il decoro dell'edilizia cittadina e l'efficienza delle organizzazioni del lavoro, bramoso soprattutto, di combattere la ver­gognosa piaga dell'analfabetismo dei contadini maceratesi. Diretto riflesso di questa uà particolare attività amministrativa sono i lavori, che, dopo l'accennata tesi di laurea, egli andò via via preparando e pubblicando e che, con quella dissertazione accademica, hanno grande affinità d'argomento. Meritano qui ricordo: Campagne e campagnoli delle Marche (1897); La decadenza degli Artigiani (1897); La coo­pcrazione agricola (1903); Le Compagnie d'arte nel Comune di Macerata (1906); 1 canterini popolari nelle campagne marchigiane (1906) ed in particolare il XVI volume della accreditata Colleziono folcloristica del Pxtrè relativa ad Alcune costu­manze e curiosità storiche marchigiane (1899). Né qui vuoisi tacete come lo Spadoni (ohe pur scrisse molti e non spregevoli versi in lingua italiana ma pochi ne pubblicò) fosse anche amoroso e valente cultore del dialetto maceratese in cui dettò, in giovi­nezza, versi argutamente scherzosi inseriti nelle ormai rare riviste del tempo. Per for­tuna essi furono raccolti nell'età matura, in una elegante edizione dal titolo A hi témpu de pròna insieme a buon numero di altro composizioni vernacole scritte nel­l'inverno del 1935, penso, per vincere forse la crudezza della stagione ed a diversivo della sfibrante fatica del lungo, ma necessario lavoro di revisione del poderoso lavoro Sulla congiura militare milanese del 1814. Fu, quello, un flirt serotino vero e proprio (com'egli scriverà) con la Musa vernacola che lo ringiovaniva di qnarant'anni e lo ren­deva insensibile all'inclemenza della stagione. Ed a proposito di poesia dialettale non sarà fuor di luogo ricordare che a lui ed al Crocidìi debbonsi attribuire il merito del­l'iniziativa e della riuscita dei vari Convegni marchigiani di poeti dialettali il primo dei quali fu tenuto con ottimo incontro in Macerata nel 1905 in occasione della riusci­tissima Esposizione colà tenutasi e dallo Spadoni caldeggiata, promossa ed illustrata con apposito Bollettino settimanale che servi di prologo all'uscita dell'eccellente Rivista Marchigiana Illustrata che (colla cooperazione del fratello) fondò l'anno dopo in Roma e tenne fino al 1910 per cederla poi ad altre meno abili mani che pur seppero decorosamente tenerla in vita, col nome, di Picenum e con varia vicenda, fino a tatto il 1922.
Dallo stadio dell'economia rurale e dell'artigianato locale a quello della stona cittadina fu breve il passo; lo Spadoni entrò nel nuovo arringo con l'entusiasmo dei neofiti-licenziando per le stampe (nel 1895) la sua prima monografia storica riguardante La cospirazione di Macerata del 1817 che ebbe, all'antica, un sotto titolo chiarificatore ossia il pruno tentativo patriottico italiano dopo la restaurazione: lavoro (confesserà egli pia tardi)* di novizio, ma fatto con l'intenzione di dedicarsi di proposito allo studio di quelle processore, che, nell'Archivio di Stato Romano, si asserivano perdute. E fu, quello, buon principio si da meritarsi perfino l'ambito elogio dello stesso Carducci ohe, con lusinghiero biglietto del 12 maggio del 1898, ringraziava l'Autore dell'invio fat­togli dell'opuscolo dopo la superba, celebrazione recanatese del centenario leopardiano scrivendogli testualmente: Caro Signore. Grazie. Va bene E molto mi sarebbe giovato avere avuto prima, o conosciuto lo pubblicazione suo. Seguiti.
L'incoraggiamento del Poeta non andò a vuoto ed egli Continuò e di che lena continuò 1 Mezzo secolo è durata la Sua esemplare attività di studioso al servizio della storiografia patria ed a centinaia ascendono ì lavori dedicati dallo Spadoni al periodo del Risorgimento Italiano, or raccolti in poderosi volumi or condensati-in ghiotti