Rassegna storica del Risorgimento
SPADONI DOMENICO
anno
<
1948
>
pagina
<
252
>
252 Amici scomparsi
opuscoli od in articoli da rivista, singolari ognora per accoratezza di ricerca, novità e varietà di notizie miranti, quasi sempre, ad illustrare, fatti, persone, teorie che formano (dirò così) gl'incunaboli del patrio riscatto vuoi ch'egli s'affatichi a chiarire le tenui ed intricate fila delle settarie organizzazioni patriottiche del buio periodo delle origini, vuoi che sveli e narri, con mano maestra, le trame o i moti rivoluzionari dei pio* riieri dell'italico risorgimento, mettendo in giusta luce l'eroica bellezza degli umili martiri, la fierezza dei pensatori, dei poeti, non meno che l'abbiettezza e la pusillanimità dei confidenti o degl'iuipuni tari, ottimi arnesi in mano delle tristi polizie del tempo. Fra i molti argomenti studiati ed illustrati dallo Spadoni con serenità di scienziato e cuore di patriota che ama, anzitutto e soprattutto la verità (anche se nell'umana comprensione sa poi trovare l'attenuante per chi, incorrotta tempra di martire non era) alcuni di essi gli erano singolarmente cari e, intorno ad essi, concentrò la sua sagace attività di ricercatore di fonti archivistiche:.
1 illustrazione del largo contributo offerto dalle Marche al movimento unitario italiano nel periodo delle origini;
2 documentazione del carattere di prima guerra delVindipendenza nazionale dell'impresa murattiana del 1815;
3 consacrazione dell'aureola di moto insurrezionale italico al tentativo indipendentista del gen. Xa Hoz comandante dell'insorgenza marchigiana del 1799.
Discepolo degno e benamato del Rosi (e per lui scriverà molte voci sul noto Dizionario del Risorgimento) ne seguì dappresso gl'insegnamenti dottrinari imitandone l'esemplare laboriosità dello studioso nonché l'austera dirittura del carattere. Ammiratore e comprovinciale del Luzio dissentì da lui non nelle direttive scientifiche della ricerca storica, ma intorno alle idealità motrici della rivoluzione italiana; dissenso che, pubblicamente espresse fin dall'inizio della sua attività di storico non valse, per questo, a scemare la reciproca stima e deferenza, sicché è onorevole per entrambi ricordare come, nel 1936, conosciuta come (per l'ampiezza della trattazione) trovasse lo Spadoni difficoltà editoriali per la pubblicazione dell'opera Milano e la congiura militare del 1814, su diretta e spontanea richiesta di Alessandro Luzio la Reale Accademia d'Italia lo invitò ad inviare per esame il manoscritto predetto, lavoro risultato poi, ce di capitale importanza) e come tale onorato di cospicuo premio intendendosi, in detta guisa, di riconoscere le grandi benemerenze acquisite dallo Spadoni nel campo degli studi del Risorgimento italiano durante una quarantennale operosità. A così alto, giusto e raro riconoscimento l'Autore provò legittima soddisfazione tanto che ebbe a scrivere: Ho ottenuto il premio nel modo per me più onorevole e dignitoso, senza cioè ch'io abbia dovuto imbrancarmi nel solito gregge di postulanti petulanti e di ciò ringrazio la mia buona stella .
Ai tre grossi volumi dedicati alla Congiura militare (usciti nel 1937), avrebbe dovuto far seguito l'opera gemella sulla campagna murattiana del 1815 già preannunziata e delineata in relazioni varie ed ampi studi usciti per le stampe in diverse epoche e più particolarmente dal grosso ed interessante volume Per la prima Guerra dell'Indipendenza Italiana nel 1815: proclami, decreti, appelli ed inni. '
Pubblicata nel 1929 quest'opera può considerarsi una diligente e poderosa appendice documentaria del progettato lavoro e della tesi egregiamente sostenuta dallo Spadoni nel ben riuscito Congresso storico di Macerata del 1927 coronato dall'indimenticabile gita mi luoghi che videro l'epilogo della sventurata, ma non ingloriosa campagna* SE là* nella plana di Tolentino, secondo la proposta dello stesso Spadoni, avrebbe dovuto sorgere il monumentale ossario raccogliente i resti dei valorisi caduti in quella infausta battaglia, voto accolto ed approvato dall'unanime suffragio dei convenuti, ma. che, per motivi di varia e delicata natura, non fu peranco realizzato.,
Sarà ultimato il manoscritto relativo all'impresa murattiana eoi egli attendeva da tanti anni e che doveva quasi essere il coronamento della sua fatica di studioso? Ne temo assai. Sogno, invece, certo non realizzato, fra i molti altri che ogni uomo di