Rassegna storica del Risorgimento
DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; LEGA ITALIANA
anno
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1917
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pagina
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720
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6. Paladino
Queste considerazioni ricorrono nei dispacci dei rappresentanti napoletani air estero diretti ai governo in quei giorni. Il Grifeo nel suo rapporto del 4 marzo, dopo aver accennato alla rivoluzione dei febbraio, usciva In queste parole: Stella penisola esiste un par- tito repubblicano ; quanto esso sia forte* io non potrei definirlo ;i certo però che la scintilla già partita dalla Francia potrebbe igjfegjfcj dece il fuoco in Italia, che, alimentato da tale partito, con iaci- lità somma potrebbe diramarsi, e, divampando, rendersi micidiale. (aKa in questa si dice che in Genova, dopo aver cacciato via i Gè- suiti, è stato gridato : Viva la repubblica 3 Già l'idea della Francia repubblicana sorride agli esaltati, non isdegna ai moderati liberali- Il pensiero del certo soccorso dei Francesi nelle cose d'Italia è aocla- mato all'entusiasmo. La Lombardia dicesi fremente, e si crede per certo che nel prossimo giorno 7 vi debba scoppiare la rivoluzione che chiamano i Vespri Lombardi, SI domandano incessantemente le armi; le feste, i balli, i divertimenti di qualunque sorta son so* spesi j il commercio affatto ristagnato ; le mentì non sono occupate che dall'attuale movimento europeo.
Sì attende intanto con indicibile ansietà la buona e sollecita soluzione della vertenza con la Sicilia. L'unione del Regno al rie manente deWItaUa è sospirata; ma pria di tutto si brama la riap- pacificazione e l'unione dei suoi popoli, perchè nei momenti attuali la discordia interna è fatale tanto al duplice Regno quanto all'Italia tutta, poiché, se una rivoluzione scoppiasse costì, sarebbe inevita- bile una generale sommossa in tutta la penisola . Lo stesso diplomatico, scrivendo al Serraoapriola il 9 marzo, diceva: La impo nenza delle cose, che consiglia la massima sollecitudine, risoluzione ed energia, ha spinto questo governo a dare al marchese Lajatieo ed al suo rappresentante in Torino pieni poteri per stabilire in mas* sima una lega fra Toscana, Roma, Napoli e Piemonte, perchè al più presto possibile possa pubblicarsi, onde poter mostrare alle vicine Potenze la forza imponente della perfetta unione tra tutti i principi italiani, ed attirarsi sempre pvìt> Vaffezione delle rispettive popola- eioni, e con essa e con alleanza deità Francia, dell'Inghilterra, * della Svizzera e forse della Russia consolidare la italiana confeàe- razione e la massima prosperità . Chi non sente in queste parole l'opposizione all'influenza austriaca nella penisola?
Non meno efficaci considerazioni faceva da Roma il Ludolf, alla cui parola l'età avanzata e la lunga carriera percorsa conferivano'non piccola autorità! - Le imperiose circostanze del momento sono tali che forse il mezzo più polente e sicuro di resistere all'influenza del partito radicale consiste in questa unione dei Principi fra di loro,