Rassegna storica del Risorgimento

MONDAINI GENNARO
anno <1948>   pagina <260>
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Amici scomparsi
GENNARO MONDAINI
La scomparsa di Gennaro Mondami, avvenuta il 3 febbraio scorso, è nn grave lutto per gli studi di storia economica e coloniale, non soltanto italiani. Era nato a Venezia il 6 febbraio 1874, e si era laureato in lettere, a Firenze, nel 1897, alla scuola dei Villari, Rajna, Tocco, Mazzoni, Vitelli, Marinelli e Pumi, di cui si onorava allora quell'Ateneo, e più tardi (nel 1902) anche in giurisprudenza nella raccolta Università di Urbino, citta dove occupava la cattedra liceale dì storia. Il Mondami nel frattempo si era perfezionato negli studi storico-economico-sociologici prediletti presso le Uni versiti di Lipsia e di Berlino (1897-98), dove si era recato usufruendo di una borsa di studio per l'estero, alla scuola dei Lamprecht, dei Buecber, dei Wundt, degli Schmoller, dei Barth e soprattutto del maggiore antropogeografo allora vivente il Ratzel. In quel­l'ambiente universitario il giovane sociologo italiano, già noto per un volume sulla Questione dei negri nella storia e nella società anglo-americana, pubblicato nel 1897, veniva accrescendo di nuovi fermenti intellettuali la sua cultura, orientandola verso i problemi della espansione coloniale ormai all'ordine del giorno nella Germania del tempo.
Dopo nove anni d'insegnamento storicogeografico nelle scuole medie (ad Urbino, a Potenza, a Pavia), durante i quali egli esercitava (a Pavia) la libera docenza in Storia delle colonie e politica coloniale, che era stata a lui per primo conferita in Italia, dopo vìva lotta nel Consiglio superiore dell'istruzione dell'epoca, riluttante a riconoscere carattere e contenuto di disciplina autonoma a quella materia; il Mondami, nel 1907, veniva chiamato per pubblico concorso a coprire la cattedra di Storia commerciale e coloniale nell'Istituto superiore di studi commerciali, coloniali e attuariali di Roma, come allora si chiamava l'attuale Facoltà di economia, e in Roma continuò ininter­rottamente, fino ad ieri, il suo magistero storico-economico e giuridicocoloniale, come professore ordinario di quella Facoltà, e, saltuariamente, come incaricato nella Facoltà di giurisprudenza e scienze politiche. Egli insegnò materie coloniali anche nell'Istituto superiore navale e hi quello di Scienze economiche di Napoli.
i 31 : Mondami fu tra i primi colonialisti in Italia e propulsore nel campo scientifico e didattico, come in quello politico in seno agli stessi partiti politici contrari per principio all'espansione coloniale - del colonialismo italiano dalla cattedra, dal libro, dal giornale. Socio fondatore e benemerito dell'Istituto Coloniale Italiano, diresse nel primo triennio (1907-10) la Rivista Coloniale organo di esso, e fu di quell'Istituto, a volta a volta, consigliere, segretario generale, vicePresidente, per oltre un ventennio, tra il 1907 e il 1928. Membro autorevole dell'Insti tu t Colonia! International e dell'Institut Royal Colonial Belge, accademico corrispondente della Accademia dei Georgofili e di altri sodalizi scientifici italiani e stranieri, esplicò per un trentennio la sua attività in uffici pubblici di carattere scolastico, educativo e assi­stenziale. Fu infatti assessore alla Pubblica Istruzione nei comuni di Pavia (1906-07) e di Roma (1912-13), del cui patronato scolastico fu il primo presidente ed organizzatore. Il Mondaini fu studioso fecondo. Egli ci ha lascia io una dozzina di opere di storia, di diritto e di economia coloniale e oltre dueccntotrenta lavori minori,, di cui qual­cuna fu tradotta in altra lingua, e qualche altra, come il Manuale di Storia e di Legislazione Coloniale del Regno d'Italia, premiata dall'Accademia dei Lincei. La sua produzione scientifica ha costituito nel pruno quarantennio del secolo uno dei maggiori contributi agli studi coloniali Italiani e stranieri. I lavori del Mondaini riflet­tono la cura che egli portava nella raccolta dei documenti, l'acutezza nella visione del problema storico, la genialità di costruzione; qualità che sono comuni tanto alle opere di carattere monografico quanto a quelle d'indole generale. Egli è stato senza alcun