Rassegna storica del Risorgimento
MONDAINI GENNARO
anno
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1948
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pagina
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270
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270 Libri e periodici
NICOLA VACCA, I Rei di Stato Salentini del 1799 (Deputazione di Storia Patria per la Paglia Documenti e monografie voi. XXVII, Nuova Serie); Tran, Vecchi. 1946, in 8, pp. 344, L. 500.
Quando nel 1799 le annate francesi scesero nel Mezzogiorno d'Italia, la borghesia che si andava creando in quelle provine ie, acclamò nei soldati della repubblica francese ì realizzatori di una nuova era di libertà e di eguaglianza. Assenti invece furono le classi popolari che, pur avendo applaudito all'albero della libertà, di cui non compresero il significato, si scagliarono ben presto contro il nuovo regime favorendo la rapida ri affermazione- dell'assolutismo monarchico.
Nei'centri abitati del Mezzogiorno la controrivoluzione ha presto il sopravvento e nella penisola Salcntina, ove tutti i funzionari regi seguendo l'esempio del preside della R. Udienza di Lecce, Francesco Marnili, si erano schierati in favore del nuovo regime, parve che la dinastia borbonica fosse stata definitivamente travolta.
Nel pomeriggio dell'8 febbraio Lecce apprese che a Napoli era stata proclamata la repubblica: la borghesia colta si raccolse intorno al Preside di quella R. Udienza e a suon di stromcnti musicali, trombe, grangascia, torce di pece accese si percorse la città ovunque distruggendo le imprese reali. Tutti i cittadini, popolani e borghesi, funzionari e religiosi, con la coccarda sui capelli e con i nastri tricolori, la sera del IO, dopo aver piantato l'albero della libertà in piazza S. Oronzio, accorsero alla cattedrale ove, dopo il Te Deum, il padre Arcangelo Garbonclli parlò al popolo di libertà, di eguaglianza e di giustizia sociale.
Ma è un fuoco di paglia: il giorno dopo l'albero viene abbattuto e si torna ad inneggiare al sovrano dal popolo minuto che, approfittando di quelle circostanze, si da al saccheggio ed alla rapina,
Gb* episodi leccesi ai ripetono in ogni centro abitato di Terra d'Otranto: a Martina Franca, ad Ostuni, a Brindisi, ovunque hi controrivoluzione impedisce alla rivoluzione ogni attività concreta ed ogni realizzazione. I volontari corsi sbarcano nel Mezzogiorno, Casimiro Raimondo Corbara viene scambiato in Terra d'Otranto per il principe ereditario di casa Borbone.
Ma i francesi riprendono il sopravvento: dopo la cruenta lotta intorno alle mura di Andria, dopo l'assedio di Acquaviva e gli eccidi di Trani, Bitonto, Molfetta, Ceglie e Carbonara, dopo il saccheggio di Bari e la liberazione dei prigionieri nel forte di Brindisi, i comuni pugliesi rialzano le già abbattute insegne giacobine ed il tricolore sventola dal Gargano a Capo di Leuca, nonostante qua e là si resista ai francesi ed ai repubblicani.
Lo sbarco russo-turco a Brindisi costringe i francesi ad abbandonare la Puglia mentre da Palmi il cardinale Ruffo lancia il suo proclama e muove alla riconquista del regno seguito da un popolo entusiasta e brutale, assetato di vendetta e di sangue. E una lotta atroce che le forze popolari muovono alla borghesia che, travolta dagli avvenimenti, cede di fronte all'odio che anima le turbe sanfediste.
Da Matera si muove contro Altamura, dove sono raccolte le ultime forze repubblicane e dove sono accorse, per trovare un rifugio o per combattere, i giacobini meridionali da Napoli, dalla Basilicata, dal Barese, da Terra d'Otranto. E mentre ad Altamura i realisti irrompono vittoriosi commettendo nefandezze di ogni sorta, saccheggi e rapine, i sanfedisti pugliesi approfittano dello sbarco russo nei porti adriatici per sof> locare nel sangue gli ultimi aneliti di libertà che animano ancora i repubblicani di Terra di Bari e di Terra d'Otranto,
La storia pugliese di quei giorni d la storia della malvagità e della vendetta di un popolo ancora incosciente, animato da un incomposto odio di classo non già diretto alia realizzazione di un nuovo ordine sociale, bensì soltanto alla momentanea rivincita dèi paria che nella nuova classe borghese vedono non già gli assertori della lotta contro la classe feudale, bensì i continuatori di una classe privilegiata in disgregazione da cui in ogni tempo aveva ricevuto soprusi ed angherie.