Rassegna storica del Risorgimento

MONDAINI GENNARO
anno <1948>   pagina <271>
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Libri e periodici 271
Con il ripristino della monarchia borbonica viene istituita la Suprema Giunta di Stato per la punizione di tutti coloro che si erano resi colpevoli nella lotta antiborbo-nica svoltasi nel Mezzogiorno d'Italia. In Capitanata, a Salerno, a Cbieti, a Teramo, a Lecce, a Matera, a Catanzaro, a Cosenza furono inviati i Visitatori per estirpare la mola pianta giacobina.
A Lecce il Marchese della Valva, incaricato anche per la Basilicata, trovò zelanti collaboratori in Tommaso Luperti, che aveva sostituito il Marulli finito suicida, e nell'acido e reazionario sacerdote Nicola Tnrsani che aveva intercettato e conservato tutta la corrispondenza inviata dal governo repubblicano di Napoli ai giacobini di Terra d'Otranto.
Moltissimi arresti furono operati in provincia di Lecce ed il 23 febbraio 1801 fu ordinato di redigere un Notamente generale di tutti i rubricati in materia di Stato con i Telativi carichi repubblicani . Circa mille sono i rubricati, appartenenti quasi tutti alla ricca borghesia, professionisti, patrizi, proprietari, amministratori di beni fendali.*)
L'importanza di tale documento non sfugge: da esso si possono ricavare non sol­tanto i nomi dei patrioti, ma anche e soprattutto dati ed elementi, fatti e circostanze sino ad ora completamente sconosciuti.a) E Nicola Vacca, che con passione ed entu­siasmo si è dedicato agli studi della sua terra, ha illustrato in maniera encomiabile il documento, corredando quasi ogni nome di note biografiche tratto da fonti per lo più inedite.
Completa in ogni sua parte, l'opera del Vacca si rende indispensabile per chiun­que voglia interessarsi del Risorgimento in Terra d'Otranto non solo, ma anche nello Provincie limitrofe.
*) TaU notamenti, uno per ciascuna regione, sono una rassegna completa di tutti coloro a carico dei quali si ebbe a dire qualcosa circa la loro partecipazione antiborbo­nica nei fatti del 1799. In numero di otto vennero custoditi nell'Archivio della Rea! Casa di Napoli sino a quando, per effetto del R. D. L. 3 ottobre 1919 n. 1792 concer­nente la retrocessione dei beni della Corona al Demanio ed in conformità di speciali disposizioni del Ministero delle Finanze del 18 ottobre 1919, gli archivi custoditi nella Reggia di Napoli furono destinati nel Grande Archivio di Napoli ove era già porte di quel fondo sin dal 1813.
Nell'ottobre del 1943 gli otto Notamenti dei Rei di Stato che, subito dopo lo scoppio della guerra erano stati trasportati in una villa presso Nola insieme ai più cospicui documenti storici custoditi nell'Archivio di Stato di Napoli per salvarli da ogni eventuale danno bellico, venivano bruciati e distrutti dai tedeschi in ritirata.
Il danno è enorme: pochi studiosi avevano consultato quei documenti, quasi nessuno ne aveva fatto cenno (Cfr. Gentile in Ross. Stor. Risorgimento 1930 fase, dedicato al XVII Congresso Stor. Ris. pag. 245; Lucarelli: La Puglia nel Risorgimento voi. I e II Bari Dep. Stor. Patria 1931 e 1934; Cortese in Rasa- Stor. Napoletana),
Del Notamente riferenteai ai Rei di Stato per la Basilicata* su consiglio del pro­fessor Ruggero Moscati, feci copia che, corredata da numerosi documenti inediti interessanti il 1799 in Basilicata, illustrai per incarico della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e la Basilicata nel 1942. Il manoscritto passò in tipografìa. Ma andò disperso a causa degli eventi bellici. Ho fortunatamente con me una seconda copia del lavoro e dei documenti che spero di poter far pubblicare.
*) Attraverso l'imputazione elevata a Carlo Curai si rileva, ad esempio* che in Torre Santa Susanna quella municipalità, nel periodo in cui i francesi ebbero il soprav­vento in Puglia, istituì un tribunale locale ohe condannò a morte, mediante fucilazione, tale Antonio Moscagiuri, responsabile di non avere ubbidito al bornio (emanato) in nome della repubblica che tutti! cittadini avessero esibite le armi da fuoco por impe­gnarsi a favore della repubblica contro il Re... (pag. 58-59).